Il mondo Vegan, ci racconta tutto Terry Delle Cave del Ristorante Piperita
Stando al rapporto Eurispes 2014, sono 4,2 milioni gli italiani che seguono una dieta vegetariana o vegana. Secondo gli esperti, questo successo numerico ha, essenzialmente, due origini. Da una parte infatti, c’è chi sceglie questo tipo di alimentazione per motivi etici, ossia per rispetto nei confronti degli altri essere viventi, gli animali, ma anche per lottare contro allevamenti intensivi e l’inquinamento da essi generato. Dall’altra, invece, ci sono quelle persone che scelgono di diventare vegani o vegetariani, anche e/o solo per motivi salutistici. Una grande fetta della medicina, infatti, asserisce che questo tipo di dieta dia grossi benefici alla salute. Per molti onnivori però, diventare vegani o vegetariani, sembra la stessa cosa che scegliere di indossare l’abito di Belen Rodriguez mostrato sul tappeto rosso della Mostra di Venezia. Insomma, dai “non praticanti” è vista per lo più una moda da seguire, che lascia scie di complicazioni e problematiche sia per il corpo che per l’economia globale. Abbiamo cercato di indagare a fondo sulla questione e così abbiamo ascoltato una persona che della propria scelta di diventare vegana, non solo ha fatto uno stile di vita, ma ha anche deciso di aprire un ristorante diventato punto di riferimento per quanti vogliono saperne di più. Lei è Terry Delle Cave, una giovanissima ventiquattrenne che ha messo da parte la propria laurea in economia per aprire, insieme alla sorella Imma laureata in giurisprudenza e di appena un anno più grande, un ristorante vegano e vegetariano, Piperita, che si trova alle porte di Napoli e più precisamente a Casalnuovo. Un locale che ha rivisitato la cucina classica, presentandola ai clienti in chiave vegana e vegetariana. Lo scopo è educare i palati di tutti, soprattutto dei non vegani e dei non vegetariani, che sono assuefatti da sapori forti tipici della nostra cucina. Allontanarli quindi da cibi come carne, formaggi o qualsiasi altra cosa ed avvicinarli ad un’alimentazione più sana. La voglia di dire la sua sull’argomento, Terry l’ha sempre mostrata da quando scelse come tesi di laurea “Il mercato agroalimentare vegano”. Una passione, una scelta di vita, che ha contagiato tutta la famiglia a partire proprio da sua sorella Imma.
- Quando hai maturato la convinzione che essere vegani sia un aiuto fondamentale non solo ed esclusivamente nell’alimentazione, ma proprio nella tua vita?Ormai sono vegana da più di 7 anni. Iniziai a 17- 18 anni leggendo dei libri di Veronesi, che poi non ho più apprezzato per altre cose, però lui mi aprì a questo mondo ed eliminai la carne dalla mia alimentazione. Da qui iniziai a leggere sempre più libri scritti da professionisti del settore alimentari, medici che mi fecero scoprire tante cose. Dopo poco infatti, scoprii che il pesce non contiene l’omega 3, ma che lo prende dalle alghe e quindi mangio direttamente le alghe che sono vegetali.
- I tuoi genitori come hanno risposto a questo tuo cambiamento di rotta?Non erano per niente d’accordo e ricordo che mia nonna materna chiamò addirittura il prete – ride- la stessa nonna che adesso ha 83 anni ed è diventata vegana.
- Hai “convertito” solo tua nonna? No, ho convertito anche gli altri membri della mia famiglia. Mia sorella Imma, con cui ho aperto questo ristorante, è diventata vegetariana. Ma anche mio padre e credo, mia madre, però, non ne sono così sicura anche se davanti a noi non mangia né carne né pesce.
- E tra le tue amicizie? Come ti comporti se il sabato sera a cena fuori c’è chi ordina della carne? Considerando che il sabato sera non esco più, perché sono sempre al ristorante, mi capita qualche volta di trovarmi a tavola con qualcuno che ovviamente non è né vegano né vegetariano. Ho sempre cercato di non essere una vegana che attacca tutti,perché diventa controproducente attaccare tutti ad occhi chiusi.. Purtroppo siamo cresciuti con delle abitudini alimentari. Piuttosto cerco di spiegare il motivo della mia scelta, però se devo dire che mi fa piacere vedere una persona che mangia carne o pesce questo no. Mi piacerebbe che ci fosse quanto meno un rispetto della mia scelta.
- Quindi preferiresti che i tuoi amici onnivori, non mangiassero carne o pesce quando ci sei tu?Sì, ma capisco che non è facile, così evito di andare a cena o a pranzo con loro. Se proprio è inevitabili, li invito al mio ristorante! Considera che il 90% dei nostri clienti non sono né vegani né vegetariani
- E come te lo spieghi? È gente più attenta all’alimentazione, gente che per una sera vuole mangiare in maniera più salutare o semplicemente ha voglia di mangiare in modo diverso. Si trovano bene e tornano, anzi i nostri clienti fissi, sono proprio non vegani.
- Quindi inizialmente mi pare di capire sei diventata vegetariana. Come è avvenuto il passaggio ad una vita vegana? Quando sono diventata vegetariana, usavo molto i latticini in sostituzione dei secondi, così diventai intollerante al lattosio. Allora non conoscevo ancora bene il mondo dei cereali e tutti i tipi di verdure.
- All’inizio sarà stata dura affrontare un cambio di alimentazione così drastico.No per la verità. Smisi di mangiare carne e di fumare, ti confesso che fu più difficile smettere di fumare.
- Quindi una scelta salutare? Sì, ma dopo è diventata etica. Oggi sono una persona che ha rispetto per ogni essere vivente, a livelli che non uccido neanche una zanzara.
- E i ragni, le lucertole? No, non mi fanno impressione. Non penso che la mia vita sia più importante di un povero maialino, ma neanche di quella di un topo… non ho questa presunzione.
- Hai qualche animale domestico?No, amo talmente gli animali, che non ce la faccio a prenderne uno all’idea di costringerlo in una casa, mentre non ci sono praticamente mai. Ho degli uccellini che vengono ogni mattina a salutarmi sul terrazzo di casa al settimo piano. Quindi prima di scendere, ho un appuntamento fisso con questi passerotti. Io parlo con tutti i tipi di animali.
- Vedo che però hai molti tatuaggi.Sì, mi piacciono molto, ma tranquilla, vado solo da tatuatori vegani che hanno inchiostri non testati su animali. Ne ho uno che rappresenta proprio il mio amore per il mondo animale.
- Cosa consiglieresti ad una persona che vorrebbe intraprendere il tuo stesso percorso alimentare? Ho cambiato il mio stile di vita in modo drastico, questo lo sconsiglierei. Sarebbe più opportuno invece, rivolgersi ad un esperto. Un buon approccio sarebbe magari diminuire le quantità poco alla volta, prefissandosi degli obiettivi ed integrando le due alimentazioni fino a raggiungere la scomparsa dell’una a vantaggio dell’altra.
- Perché dici che non è opportuno cambiare drasticamente?È un metodo sbagliato, soprattutto quando non si è informati abbastanza. Bisogna cercare cibi alternativi che diano all’organismo ciò di cui ha bisogno. Ricordo che all’inizio aumentai di peso. Mangiavo pasta, legumi e formaggi. Ingrassando il mio fisico non stava bene.
- Di solito la gente crede che i vegani siano magri ed anemici.Ti posso raccontare della mia esperienza. Prima di diventare vegana ero anemica ed ho curato la mia anemia, conservando l’alimentazione che avevo scelto, ma mangiando in modo appropriato. Avevo anche dei fibroadenomi al seno che ho operato tre volte e che ora non ho più da quando ho cambiato il mio stile di vita e soprattutto la mia alimentazione.
- Come sei guarita?Prima del mio cambio alimentare prendevo delle gocce per l’anemia. Mangiando frutta secca, legumi ed alghe non ho più avuto problemi. Mentre i fibroadenomi sono scomparsi. Andavo a visita ogni sei mesi, ora non avendone più vado a controllo ogni due anni. Sono sana come un pesce! Non posso dire che sia per tutti così, ma questa è la mia esperienza ed è giusto che gli altri lo sappiano.
- Quindi diventare vegani fa bene al corpo e ci aiuta a combattere delle patologie?Ti parlo della mia esperienza e di ciò che ho letto, ma mi sento di rispondere sì, assolutamente. È un percorso che va seguito con costanza, aiutati da un nutrizionista perché è importante sapere cosa mangiamo.
- Tu però ce l’hai fatta da sola?Sì, le difficoltà, se vogliamo chiamarle così, sono durate pochissimo. Mi sono subito informata da autodidatta, ma non tutti ce la fanno da soli. Molti vegani che vengono al ristornate mi dicono di non sapere cosa mangiare e mi confessano di mangiare sempre le stesse cose. Una cosa sbagliatissima, l’organismo ha bisogno di bilanciare il rapporto dei nutrienti ed integrarli in una dieta varia.
- E tu cosa rispondi? Al ristornate consigliamo dei medici, abbiamo dei bigliettini informativi, così chi vuole andare avanti, può farlo seguito da professionisti.
- Un libro che hai letto, che riguarda l’alimentazione?“The China Study, lo studio più completo sull’alimentazione mai condotto finora” di T. Colin Campbell PhD e Thomas M. Campbell II. Che potremmo definire la Bibbia di noi vegani, infatti la maggior parte delle persone che l’hanno letto hanno scelto di cambiare diventando vegani, appunto.
- Andiamo alle domande pratiche. Raccontami la tua giornata tipo, cosa mangi? Faccio colazione con latte di riso e mandorle, qualche fetta biscottata integrale che facciamo noi di Piperita . A metà mattina un frutto o in sostituzione una centrifuga. A pranzo mangio sempre prima crudo, come per esempio un carpaccio di funghi ed insalata verde, poi un primo di pasta quasi sempre senza glutine, di mais o grano saraceno o in sostituzione riso. La sera un legume o un cereale, seitan o tofu con qualche verdura come contorno. Ogni 40 giorni pratico il digiuno terapeutico ed oggi infatti è il mio giorno di digiuno.
- Cioè non mangi nulla per tutto il giorno?Non proprio. Ingerisco solo liquidi. Centrifughe, passate e tanta tanta acqua . Inizi mangiando crudo, poi della frutta e successivamente solo liquidi. Quando riprendi a mangiare normalmente, inizi nuovamente dal crudo.
- Quanto deve durare?Il mio massimo è stato 36 ore, però c’è anche chi riesce a farne di più. Quando lo pratico sento il corpo che si purifica
- Un po’ di giorni fa il mondo vegan è stato scosso da una “brutta” affermazione. Cosa risponderesti allo chef Gianfranco Vissani che in un noto talk show televisivo ha detto ”i vegani sono una setta. Li ammazzerei tutti”?Credo che sia un’affermazione costruita e non una reazione partorita da lui, in quanto persona. Non credo che effettivamente Vissani pensi quello che ha detto. Penso invece, che sia una frase mossa dalle macchinazioni di tutte le multinazionali che ha intorno. Basti pensare che la percentuale maggiore dell’industria agroalimentare mondiale è fondata su prodotti di origine animale. Questa dichiarazione, secondo me è uscita dalla sua bocca, dettata proprio da queste ragioni.
- Quindi pensi che non esistano persone che odino i vegetariani ed i vegani, ma che ogni frase sia legata ad un discorso economico? No, esistono e come. Sapessi quanti messaggi mi arrivano, contro i vegani. Non capisco che male facciamo alla comunità per generare tanto odio. Sono scritti da persone comuni, che non hanno secondi fini. Su facebook a me e alla pagina del ristornate per esempio arrivano foto di fette di carne con il coltello conficcato o frasi del tipo “vegani a morte” . Proprio come se secondo loro, fossimo una setta pronta a far del male alla società, cosa assolutamente falsa, anzi. Come ti ho raccontato non farei male neanche ad una mosca.
- Come nasce Piperita?Da una gabbietta verde! Prima di iniziare i lavori, tutto è partito dall’acquisto di quella gabbietta, che vedi sulla tua destra appena entri nel locale. Ricordo che giravo in macchina, andando a fare ordini per l’arredo e la portavo sempre con me. Una gabbia aperta per me rappresenta la libertà di tutti gli animali e di tutti gli esseri viventi. Libertà di essere ciò che vogliamo, vegani, vegetariani o altro. Volevo che Piperita rappresentasse la libertà.
- Un porta fortuna? Sì, accanto al quale abbiamo scelto un arredamento molto speciale. Come vedi sotto al soffitto ci sono vere cassette della frutta, comprate dal fruttivendolo e non in un negozio di bricolage. Sempre sotto al soffitto c’è una grande foglia che si illumina, il simbolo di Piperita. Poi abbiamo fortemente voluto questa parete lavabile con lo scenario di un bosco. Un decoratore ci ha fatto un’altra parete effetto canapa e dall’altra parte effetto legno.
- Ma il pezzo forte sono le altalene? È stata una mia idea, avrei voluto tutte altalene senza sedie, ma mia sorella mi ha fermata! La cosa bella è che anche se sono sempre qui, ogni volta che entro mi piace di più. È una cosa nostra, mia e di mia sorella. Tutto ciò che vedi l’abbiamo ideato noi. Pensa persino i mobili, le sedie ed i tavoli, sono stati disegnati da noi. Due falegnami diversi ce le hanno poi realizzate con un legno coltivato. Abbiamo pensato a tutto persino alle posate che si chiamano agricole della pintinox e rappresentano la falce, il rastrello, la pala e la carriola.
- Qual è il piatto che consigli ad una persona non vegana e non vegetariana che viene per la prima volta nel tuo ristornate? Consiglierei dei piatti che si avvicinano alla tradizione classica. La quinoa o il cous cous, sono piatti che magari consiglierei ad un palato più abituato a certi sapori. Ai non vegani e ai non vegetariani, consiglierei i nostri ravioli con la ricotta macrobiotica e pesto, la parmigiana di melanzane con la mozzarella di riso fatta da noi, ecc..
- Tra i primi qual è il tuo preferito?I fusilli integrali in crema di asparagi e zenzero o il riso venere in crema di anacardi, che ho scelto personalmente: ci tenevo tanto che venisse inserito nel menù
- Perché si chiama Piperita? Piperita come la menta, che è una pianta curativa e poi mi sembrava un nome frizzante, un po’ di pepe come me e mia sorella.
- Qual è il rapporto che hai con Imma, tua sorella con cui hai aperto questo locale?Abbiamo un rapporto simbiotico. È più grande di me di un anno e tre mesi, ma è come se fossimo gemelle. Non riusciamo a vivere l’una senza l’altra. Prima dell’apertura di Piperita eravamo distanti per ragioni di lavoro e questo distacco lo vivevamo malissimo. Lei era a Modena. Ero sempre a casa sua, dove cucinando per lei, così le ho fatto assaggiare tutti i piatti vegani e vegetariani, sino a convertirla totalmente.
- Terry, cosa dici a quanti credono che si diventa vegani o vegetariani per seguire una moda?Che non è affatto una moda, ma un’evoluzione! Questa scelta è legata all’informatizzazione di gente che vuole stare più attenta a ciò che mangia. Al di là di essere vegani o vegetariani, le persone scelgono anche di mangiare qualcosa che aiuta il proprio metabolismo a vivere meglio.
- Fammi qualche esempio. C’è chi sceglie di eliminare la farina 00 che noi non usiamo, l’aspartame nelle bevande, non assumere medicine.
- Non prendi medicine? Come curi un’influenza? Non prendo alcun tipo di medicinale, i rimedi che utilizzo sono naturali, ad esempio aglio e zenzero.
- Grazie Terry sei stata veramente molto gentile e disponibile!Grazie a voi! Siete tutti invitati da Piperita, ristorante vegetariano e vegano a Casalnuovo, Napoli. Così potrete gustare la nostra cucina e provare di persona ciò di cui abbiamo parlato.
- Sicuramente non mancheremo all’appuntamento!Vi aspetto