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Il botta e risposta fra Salvini e la Sea Watch

Continua il solito botta e risposta a distanza fra il ministro dell’Interno Salvini e la Sea Watch.

“Tripoli non è un porto sicuro. Riportare coattivamente le persone soccorse in un Paese in guerra, farle imprigionare e torturare, è un crimine. È vergognoso che l’Italia promuova queste atrocità e che i governi Ue ne siano complici” le parole di un comunicato della ong che si è scagliata contro il vice premier, sempre fermo sulle sue decisioni che ha così risposto “Sea Watch ha chiesto a Tripoli un porto sicuro. E perché, dopo la risposta positiva, ha atteso per ore davanti alla costa africana. Aveva il via libera allo sbarco, l’atteggiamento della Sea Watch sembra un veto sequestro di persona”.

 

 

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