Giornata Internazionale della Donna. “Diciamo basta alla violenza e ai diritti negati”
Oggi è la festa delle donne. Tra auguri, mimose e divertimenti al femminile oggi più che mai, vogliamo puntare l’attenzione su una realtà troppo spesso taciuta.
La violenza sulle donne è tra le violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo. Subisce violenza mediamente una donna su 3, dai 15 anni in su. La cronaca è piena di mariti, fidanzati, padri che scagliano la loro ira contro le donne, mogli o figlie che siano.
Noi di Cultura a Colori abbiamo scelto di celebrare questa giornata in maniera alternativa e abbiamo contattato chi, tutti i giorni, si prende cura delle donne, cercando di ascoltarle, aiutarle e proteggerle. Molte sono le associazioni che seguono il fenomeno e cercano di dare aiuto alle donne vittime di soprusi e violenze, noi abbiamo avuto l’onore di scambiare quattro chiacchiere con la dott.ssa LAURA RUSSO del Telefono Rosa di Napoli. Gli ultimi fatti di cronaca di Cisterna di Latina hanno scosso tutti, è stato inevitabile chiedersi come si spiega questo aumento di casi eclatanti di violenza nei confronti delle donne, nonostante la presenza di centri di ascolto e la diffusione sempre maggiore di informazione sull’argomento. Ciò su cui la dottoressa si sofferma è che sì, l’episodio di violenza è molto più crudo e grave rispetto al passato e ne abbiamo conferma dai telegiornali, ma fortunatamente le donne sono molto più informate e possono ricorrere in via preventiva ad alcuni strumenti per essere aiutate. Alla base di tutto c’è la consapevolezza di poter cambiare le cose, ascoltare i campanelli d’allarme e confrontarsi con qualcuno se si avverte paura o c’è qualcosa che non va. Uscire da queste situazioni è possibile, la dottoressa Russo riporta i casi di molte donne che, seguendo il percorso psicologico offerto dal Telefono Rosa, sono riuscite a separarsi dagli uomini che facevano loro del male.
Tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare per aiutare le donne vittime di violenza, processi penali e civili più brevi e una maggiore tutela per quanto riguarda i figli. Le donne devono avere la sicurezza che, nel momento in cui accedono a determinati strumenti, possono farlo in tempi brevi e che durante il difficile percorso non saranno abbandonate a loro stesse, perché è proprio in questi momenti che la donna è più vulnerabile ed esposta al pericolo. Come sottolinea la dott.ssa Russo non dobbiamo dimenticare che spesso queste donne affrontano contemporaneamente un percorso penale e uno civile, la separazione dal compagno e il processo per maltrattamenti, allo stesso tempo devono gestire una genitorialità con l’altra persona e spesso in queste fasi i figli diventano strumenti usati dall’uomo per arrivare alla moglie.
Questo 8 marzo, più di ogni altro giorno, può e deve trasformarsi in un’occasione per chiedere più tutele e più attenzioni nei confronti delle donne. La redazione di Cultura a Colori appoggerà lo sciopero organizzato per oggi in più di settanta paesi del mondo dai diversi movimenti femministi, e anche in Italia da “Non Una Di Meno”. Uno sciopero femminista, sociale e politico, e non solo uno sciopero dal lavoro classicamente inteso: sarà un’astensione da ogni attività anche di cura e sarà uno sciopero dal consumo e dai ruoli imposti dagli stereotipi di genere. Si spera soprattutto in uno sciopero capace di scuotere le coscienze di tutti.