La “Gatta Cenerentola” torna a Napoli (Video)
A Napoli sale la febbre da “Gatta Cenerentola”. Standing ovation, premi, ottimi giudizi da parte della critica nazionale ed internazionale unanime nel definirlo “uno dei migliori film italiani di animazione”. Non c’è da stupirsi quindi del tutto esaurito all’anteprima dell’11 settembre al Cinema Modernissimo; tre sale sold out per due proiezioni.
La pellicola, della Mad Entertainment Animation è firmata da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, reduce dal successo di critica e pubblico alla 74esima Mostra di Venezia (dove si è aggiudicata ben quattro riconoscimenti: i premi “Francesco Pasinetti”, “Open”,”Gianni Astrei” ed il “Mouse d’Argento”), nelle sale dal 14 settembre.
Per la realizzazione, i registi sono partiti dalla prima trascrizione della favola. Quella in napoletano del 1634 di Gianbattista Basile, per arrivare poi alla nostra Cenerentola del 2017 che è una fiaba contemporanea ma che riprende temi che sono sempre gli stessi: le relazioni, la solitudine, la crudeltà, il riscatto, la libertà e la speranza di un mondo migliore. Ci troviamo in una Napoli in bilico tra passato e futuro ma che racconta la realtà delle problematiche attuali.
Mia (Gatta Cenerentola) è cresciuta all’interno della Megaride, un’enorme nave ferma nel porto di Napoli da più di 15 anni. Suo padre, ricco armatore della nave e scienziato, è morto portando con sé nella tomba i segreti tecnologici della nave e il sogno di far rinascere la sua città partendo dal porto. La piccola Cenerentola si ritrova a vivere con la matrigna e le sue sei perfide figlie. Ormai la città versa nel degrado e affida le sue speranze a Salvatore Lo Giusto, ‘o Re, un trafficante di droga che d’accordo con la matrigna della povera Cenerentola ne sfrutta l’eredità per fare diventare il porto di Napoli una capitale del riciclaggio. La nave, infestata dai fantasmi-ologrammi di una tecnologia e di una storia dimenticate, sarà il teatro dell’intera vicenda e metterà in scena lo scontro epocale tra la miseria delle ambizioni del presente e la nobiltà degli ideali del passato. Il futuro della piccola Cenerentola e della povera città di Napoli sono legati ad uno stesso, sottilissimo, filo.