Furbetti del cartellino, arrestati dipendenti Reggia di Caserta
Dalle indagini sarebbero emersi diversi episodi di assenteismo a carico due dipendenti.
Truffa aggravata e continuata e false attestazioni sulla presenza in servizio: sono i reati ipotizzati nei confronti di alcuni dipendenti della Reggia di Caserta arrestati dalla polizia nell’ambito di una inchiesta della Procura della città campana.
Due misure cautelari – obbligo di firma prima di entrare in servizio e dopo avere terminato l’orario di lavoro – sono state notificate stamattina dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta, coordinata da Filippo Portoghese, a due dipendenti del Mibact, addetti ai servizi di vigilanza nella Reggia di Caserta.
Si tratta di Giovanni Maiale e di Raffaele Narciso che, secondo quanto emerso dall’attività investigativa, dopo avere timbrato l’ingresso in servizio, lasciavano il posto di lavoro per svolgere commissioni o andare a mangiare una pizza. In alcune occasioni sono anche tornati direttamente a casa per poi ripresentarsi, a fine turno, solo per vidimare l’uscita.
I reati che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ipotizza sono truffa aggravata e continuata, e false attestazioni sulla presenza in servizio. Altri quattro dipendenti della Reggia risultano indagati.
Maiale e Narciso sono stati scoperti dalla polizia grazie a pedinamenti e intercettazioni video-ambientali. Gli episodi di assenteismo risalgono ai mesi di settembre, ottobre e novembre 2016. Gli inquirenti, attraverso una nota, sottolineano il danno arrecato al Mibact che non riguarda solo lo stipendio percepito immeritatamente ma, soprattutto, il danno patrimoniale e di immagine derivante dalla mancata vigilanza nella Reggia vanvitelliana, sito Unesco, che finiva per essere più esposta a furti e atti vandalici. Proprio durante le indagini per il furto dell’incasso alla buvette della Reggia la Polizia di Stato li ha scoperti.