Festival internazionale del ‘700 Musicale Napoletano. Edizione Speciale 2018
Dopo il successo e i sold out natalizi, prosegue il “Festival internazionale del ‘700 musicale napoletano” con una edizione speciale per il nuovo anno nel week end, Mozart alla Corte di Pulcinella, Mater Mediterranea e Magnificat.
Cinque appuntamenti, a cura dell’associazione Domenico Scarlatti, ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti) per godere della musica barocca e del grande repertorio musicale del ‘700 napoletano.
In programma domani, venerdì 12 gennaio ore 19, “Mozart alla Corte di Pulcinella” di Carlo Faiello, protagonisti Franco Javarone e Elisabetta d’Acunzo con l’Orchestra Santa Chiara.
Sabato 13 gennaio alle ore 19,30 è la volta di “Mater mediterranea” con il mezzosoprano Gabriella Colecchia e Enzo Amato alla chitarra.
Domenica 14 gennaio ore 20, “Magnificat” con le musiche di Francesco Durante e il Coro della Pietrasanta. Presso Domus Ars, Via Santa Chiara 10. Per info e prenotazioni: 081.3425603 – 338.8615640 direzione@domusars.it
Mater Mediterranea
Viaggio nel Pathos di Partenope. Musiche di Enzo Amato. Testi di Umberto Franchini
Mater Mediterranea racconta, in lingua napoletana, un andare conoscitivo iniziato dal poeta Umberto Franchini oltre trenta anni or sono (niente).
Il caos, il tempo e il senso quali elementi-ritmo fondanti, hanno caratterizzato, esistenzialmente, la civiltà delle migrazioni delle sponde mediterranee.
L’ansito – come memoria – trasferito nella lingua napoletana, proprio nella sua specificità e connotazione di ansito, ne ha impedito e ne impedisce la discorsività scientifica; consentendo la sola deduzione dei concetti “pulsanti” per evocazioni di immagini; queste stratificate, però, e sino ad oggi, in una solitaria emotività sentimentale, limitatamente amorosa e/o populista.
L’incontro con Enzo Amato Direttore dell’Orchestra da Camera di Napoli, compositore e studioso della musica del ‘700 napoletano, rende possibile la fusione del suono istintuale (la parola) con il suono logico (la matematica musicale); operando il sostegno e la congiunzione tra la cultura del mito e la cultura della storia.
Culture che vengono, straordinariamente, a sussidiarsi e alternarsi l’un l’altra in una incredibile – per alcuni versi imprevedibile- polifonia concettuale e sonora così che in Mater Mediterranea la lingua è concetto, la musica è tensione; ma, al tempo stesso, la parola è cadenza, la musica è espressione.
In questa premessa, l’incontro con il mezzo soprano Gabriella Colecchia. L’interprete Gabriella Colecchia si avvale di un linguaggio espressivo a metà strada tra la tradizione popolare e la musica colta e sceglie un’impostazione vocale che può e vuol’ essere un trait d’union tra i due stili protesa ad una personale lievitazione esistenziale e artistica che, con acuita sensibilità interpretativa e volta al raggiungimento di una espressività del canto in funzione della potenza linguistica, assume su di sé le “ragioni” e le necessità di rappresentare e parlare la cultura antica-futura di Mater Mediterranea.
Un percorso, da sé e in sé, incompiuto e infinito, adescante; nel limite della voce divinatoria, “segreta”.
Comunicato stampa