Ferdinando di A. Ruccello di scena al Summarte
Continua l’appuntamento co nla rassegna di teatro amatoriale del teatro Summarte di Somma vesuviana. Domani, domenica 29 gennaio alle 18.00andrà in scena la compagnia teatrale “Quadrifoglio” in “Ferdinando” di Annibale Ruccello.
1870, è ancora in corso la tragica insorgenza, chiamata brigantaggio, alla sottomissione sabauda del Regno delle due Sicilie. Nella villa di campagna dei baroni Lucanigro, in una sequenza di noiose giornate, si consuma la grigia esistenza di donna Clotilde, la padrona di casa con le sopite voglie di matura donna. Volontariamente segregata in un letto, giustificandosi ammalata, per rifiutare il nuovo corso storico e stare lontana dall’elite asservita ai vincitori, viene assistita da donna Gesualda, una parente povera e zitella che le fa da serva e infermiera in cambio di asilo. Unico legame delle due donne con il mondo esterno, don Catello il prete supino con la baronessa che finanzia la parrocchia. A rompere il monotono tran tran, come fulmine a ciel sereno, irrompe Ferdinando, nipote della baronessa. Un giovanotto poco più che adolescente, di un’angelica seducente bellezza e dai modi gentili. La scossa impressa è tale da sconvolgere gli animi, scuotere le membra, risvegliare passioni, togliere il sonno e far emergere dai tre protagonisti la vera natura di ognuno. La baronessa rivitalizzata dal desiderio inconfessabile di un pruriginoso rapporto incestuoso. Gesualda, zitella umile e compunta, casta e fredda all’apparenza ma con passioni e desideri sotto le castigate vesti che esplodono come un’eruzione vesuviana. Catello l’uomo che ha votato castità, portatore della parola del Redentore e timorato di Dio che si abbandona alla lussuria sui due fronti. Ferdinando, angelo o demonio, vittima innocente o astuto avventuriero? Come non bastasse, un mistero aleggia tra le scandalizzate mura, l’enigmatica esistenza di una cassetta con un prezioso contenuto. Con Silvia Spina, Letizia D’Aniello, Onofrio Ogliastro, Mattia Ferraro, la regìa di Angelo Iozzi e il supporto del resto dei componenti, la Compagnia Quadrifoglio, forte della sua amatoriale “professionalità”, ha voluto sfidare se stessa mettendo in scena questo capolavoro di Annibale Ruccello e il pubblico l’ha premiata con un’ovazione al teatro Gloria di Pomigliano d’Arco e a villa Bruno a S. Giorgio a Cremano, la scorsa primavera. La FITA, Federazione Italiana Teatro Amatoriale, ha sugellato il successo della compagnia assegnando alla bravissima Letizia D’Aniello, il premio FITA Campania Felix 2015, quale migliore attrice non protagonista, per la magistrale interpretazione di donna Gesualda in questa commedia. Con questo lavoro la Compagnia si è aggiudicato il prestigioso premio “Migliore spettacolo” alla seconda Rassegna Nazionale “Portici in Teatro” che l’ha vista prevalere su 80 lavori presentati.
foto di Rosario Costantino