Facebook e la privacy: le nuove regole del social network
Non per Africa, Asia, Oceania e America Latina, ovvero almeno un miliardo di utenti europei che avrebbero potuto vedere i propri dati protetti dalla nuova policy modellata sul Regolamento europeo (Gdpr) e che saranno invece sottoposti alla policy Usa, che non prevede tali misure. Lo rivela Reuters spiegando che tutto questo avverrà grazie allo ‘spostamento’ di queste utenze da Facebook Irlanda (sede per utenti europei e non europei, tranne Stati Uniti e Canada) a Facebook Usa.Dal prossimo mese, quando entrerà in vigore il Gdpr (25 maggio), una buona fetta di utenti della piattaforma blu dovrà quindi rivolgersi ai tribunali Usa, invece di potere ricorrere a quelli irlandesi per eventuali violazioni della privacy. Una differenza non da poco, visto che se il regolamento europeo prevede multe salate fino al 4 per cento del fatturato delle aziende, la legge americana è invece molto più tollerante sul tema della protezione dei dati.
Facebook ha aperto il quartier generale di Dublino nel 2008, approfittando della vantaggiosa normativa fiscale irlandese sulle tasse. “Chiunque nel mondo ha il diritto di godere di una buona protezione della privacy”, aveva dichiarato Mark Zuckerberg dieci giorni fa durante l’audizione al Congresso Usa, dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Il ceo ha dovuto rendere conto degli oltre 87 milioni (denunciati) di utenti i cui dati sensibili sono stati raccolti attraverso il social network e utilizzati a loro insaputa da terzi per scopi pubblicitari. Nei giorni scorsi lo stesso Zuckerberg ha annunciato un primo adeguamento al Regolamento europeo in via di approvazione, alzando la soglia per l’età dei minorenni dai 13 ai 15 anni, con la possibilità di iscriversi solo sotto supervisione dei genitori.