Equità di genere sul lavoro: uno studio si concentra sul caso
Dieci anni fa nessun Paese al mondo garantiva pari trattamento economico e sociale alle lavoratrici rispetto ai colleghi maschi.
Oggi la maggior parte delle economie mondiali si sta portando verso l’equità di genere, grazie a importanti interventi legislativi. Tuttavia, soltanto sei nazioni possono affermare di averla raggiunta, e l’Italia non è inclusa nella lista. Belgio, Danimarca, Francia, Lettonia, Lussemburgo e Svezia hanno varato leggi che tutelano in ugual modo donne e uomini nel mondo del lavoro. Lo stabilisce un’analisi della Banca Mondiale.
Lo studio si concentra sulle leggi che garantiscono alle donne la possibilità di vivere e lavorare liberamente, prendendo in esame otto macro settori: la facilità di spostarsi, di iniziare un’attività, di ricevere un salario, di sposarsi o divorziare, avere figli, condurre un’impresa, gestire patrimoni e ricevere una pensione.
Per ogni Paese vengono valutate le risposte a domande come: “Una donna può richiedere liberamente un passaporto come un uomo?”, “Può legalmente accedere a una professione?”, “Esistono leggi sulle molestie sessuali su lavoro?”, “La legge impone un’equa remunerazione per impieghi di uguale valore?”, “Esiste una maternità retribuita di almeno 14 settimane?”, “Esiste un congedo di paternità?”, “Il licenziamento di lavoratrici incinte è proibito?”, “Donne e uomini hanno uguali diritti sulle eredità e sui patrimoni immobiliari?”. Solo sei economie hanno “passato l’esame” con punteggio pieno, la media globale è di 74,71.