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Elezioni il 4 marzo. Camere sciolte il 27 dicembre

Sembra che ormai sia questione di tempo prima di un passo indietro da parte di Gentiloni, a cui probabilmente seguirà lo scioglimento delle Camere da parte di Sergio Mattarella.

Il percorso regolare prevederebbe lo scioglimento del parlamento il 27 dicembre e le elezioni politiche il 4 marzo. Finalmente gli italiani potranno tornare alle urne.

 

Opinione condivisa da più fronti del panorama politico è che il governo Gentiloni abbia ormai concluso il suo corso. A seguito di questo sentire comune, diviene auspicabile anticipare il termine – forse al 27 dicembre – della legislatura per tutelare il governo.

Per quanto riguarda la modalità si ipotizza che Gentiloni non rassegnerà le dimissioni. Piuttosto riconoscerà di aver ormai svolto il proprio compito, così da consentire a Mattarella di prendere in mano le redini del governo, lasciandolo in carica ma solo formalmente. Un’idea che non dispiace, infatti la Finocchiaro (PD) dichiara che “ha già dato ottima prova ha traghettato il Paese verso la crescita, senza fibrillazioni, con equilibrio e serietà”. Anche Matteo Salvini concorda: “Ci va benissimo prima si vota, meglio è”. Mentre la Lega Nord è anche a favore dell’election day, secondo le parole del leader: “bisogna votare lo stesso giorno anche per le regionali – precisa il leader del Carroccio – non farlo sarebbe uno spreco di denaro, una follia”.

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