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Elezioni 2018: tutti i come e i perché del 4 marzo

Domenica 4 Marzo 2018 si voterà per il rinnovo dei due rami del Parlamento: Camera e Senato. Saranno eletti 630 deputati e dei 315 senatori secondo il Rosatellum bis, alla sua prima applicazione. Ma come funzionano nello specifico le elezioni politiche 2018? E chi sono i candidati? Ecco i ‘come’ e i ‘perché’ (si vota) delle elezioni del 4 marzo.

Le elezioni politiche italiane del 2018 stabiliranno la nuova composizione del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati . Com’è noto si terranno il 4 Marzo 2018 in seguito allo scioglimento delle Camere, avvenuto per decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 28 dicembre 2017.

Si voterà per l’elezione dei 630 deputati e dei 315 senatori elettivi della XVIII legislatura. Due le regioni che nello stesso giorno svolgeranno anche le elezioni regionali: il Lazio e la Lombardia.

Mentre il suffraggio universale per chi ha compiuto la maggiore età garantisce il voto a tutti i maggiorenni con cittadinanza italiana o doppia cittadinanza, nel seggio locale predisposto dal Comune di residenza, le votazioni per il Senato sono accessibili solo a chi ha compiuto 25 anni.

Ad essere ammessi complessivamente, nelle ventinove circoscrizioni per il rinnovo della Camera e nelle ventuno per il rinnovo del Senato, sono i candidati di quarantuno liste e due coalizioni.

Le due coalizioni, quella di centro-destra e quella di centro-sinistra, vedono rispettivamente a capo dei vari partiti confluiti Silvio Berlusconi (Forza Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Matteo Salvini (Lega) e Raffaele Fitto (Noi con l’Italia-Udc) per la coalizione di centro destra; Matteo Renzi (Partito Democratico), Emma Bonino (+Europa), Beatrice Lorenzin (Lista Civica Popolare Lorenzin), Giulio Santagata (Italia Europa insieme) per la coalizione di centro sinistra. Di seguito ecco le altre principali formazioni

Liberi e Uguali guidato da Pietro Grasso.

Movimento 5 Stelle guidato da Luigi Di Maio:

Rinascimento guidato da Vittorio Sgarbi;

Potere al Popolo guidato da Viola Carofalo;

Casapound guidato da Simone di Stefano.

Modalità:

Ogni partito definisce il nome del candidato premier: va, però sottolineato che, votando il partito, non si vota automaticamente per il Presidente del Consiglio ma solo per la formazione politica. In caso di maggioranza parlamentare sarà il Presidente della Repubblica indicherà con tutta probabilità il candidato premier di maggioranza. Per adesso è stato confermata la candidatura di Matteo Renzi con il Partito Democratico e quella di Luigi Di Maio con il Movimento 5 Stelle. Per il centrodestra, invece, i giochi sono ancora aperti fermo restando che Silvio Berlusconi è incandidabile sia come parlamentare che come Presidente del Consiglio.

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