Direttiva del Viminale: scontro Salvini-Di Maio su zone rosse
Ancora una direttiva firmata da Salvini, questa volta sulle cosiddette zone rosse nelle città italiane, quelle da cui tenere lontani criminali, spacciatori, balordi, abusivi.
Il ministro dell’Interno interviene ancora una volta con una circolare che legittima poteri straordinari con i quali i prefetti potranno intervenire scavalcando i sindaci ogni volta che i primi cittadini, nonostante i nuovi strumenti ( a cominciare dal Daspo urbano) previsti dal decreto sicurezza, non saranno in grado di mantenere la sicurezza e il decoro urbano. La direttiva, inviata a tutti i prefetti e per conoscenza al capo della polizia Franco Gabrielli, fornisce quelli che vengono definiti “indirizzi operativi su ordinanze e provvedimenti antidegrado e contro le illegalità” e si propone di intervenire mediante ordinanza dei prefetti “ogni qualvolta emerga la necessità di un’azione di sistematico disturbo di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale”. Obiettivo principale è quello dello smantellamento delle “piazze dello spaccio” impedendo fisicamente l’accesso nei luoghi a pusger e trafficanti. A partire dal prossimo 31 maggio il Viminale chiede ai prefetti di inviare ogni tre mesi puntuali report sul monitoraggio condotto e sulle ricadute delle ordinanze adottate. Intanto però è scontro con Luigi Di Maio che esordisce: ” Io sono dell’opinione che chi governa lo scelgono i cittadini. E’ l’abc della democrazia. Esprimi un voto e poi giudichi al termine del mandato. Io la vedo così”.