Ddl concretezza, primo sì al Senato
Bongiorno: “Assenteismo è reato, non malcostume”, oggi il primo ok alle impronte digitali per il controllo delle presenze dei dipendenti della P.a.
Il Ddl concretezza riceve il primo via libera dal Senato, con 138 sì, 94 no e nessun astenuto. Il provvedimento voluto dal ministro Giulia Bongiorno, collegato alla manovra, passerà ora alla Camera. Le norme più rilevanti del disegno di legge, composto da sei articoli, prevedono l’istituzione del nucleo della Concretezza, a cui spetterà il compito di assicurare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e la realizzazione delle misure previste dal “Piano triennale delle azioni concrete”, anche attraverso sopralluoghi e visite per il contrasto ai cosiddetti “furbetti del cartellino”.
Il Ddl concretezza introduce anche sistemi di verifica dell’identità dell’impiegato,anche attraverso le impronte digitali, e la videosorveglianza per verificare l’osservanza dell’orario di lavoro dei pubblici dipendenti. Previste inoltre modifiche e integrazioni alle norme sulle procedure per le assunzioni e la predisposizione di piani triennali dei fabbisogni di personale, tenendo conto dei necessari ricambi generazionali, e l’autorizzazione all’avvio delle procedure concorsuali e relative assunzioni nel triennio 2019-2021.
Parlando in aula al Senato alla fine della discussione generale, il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ha detto di rifiutarsi di “chiamare malcostume l’uso improprio del cartellino: è reato, reato di truffa aggravata”. “Di fronte a un reato abbiamo il dovere di intervenire”, afferma il ministro rispondendo alle critiche su un “eccesso di controllo” e sulla violazione della privacy.
“La privacy e la riservatezza – sottolinea Bongiorno – sono un bene protetto ma da bilanciare con altri beni. Per me il bene che deve prevalere correttezza di chi entra in ufficio”.