David di Donatello 2019, aria di cambiamento
“Il cinema vota il cinema”, il David di Donatello si rifà il look in vista della 64/a edizione, che si terrà il 27 marzo in diretta su Rai1.
“Il cambiamento nasce da un grande lavoro di razionalizzazione e da un’opera di rinnovamento complessa e impegnativa. Questo è l’inizio di un processo che vuole riportare il David nel cuore pulsante, attivo, della filiera“. Così ha aperto Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dei David di Donatello, la conferenza stampa di presentazione della 64a edizione del prestigioso premio tenutasi questa mattina al Cinema Caravaggio di Roma.
Fra le numerose novità, una nuova giuria e la modifica del sistema di voto, entrambi adeguati ai modelli proposti dai grandi riconoscimenti internazionali; nuove regole di ammissione dei film che concorreranno all’assegnazione del Premio; la nascita del David dello Spettatore. Attraverso questa serie di rilevanti modifiche, l’Accademia del Cinema Italiano punta a rinnovarsi proponendosi come una realtà ancor più autorevole e incisiva nell’ambito del panorama cinematografico italiano e internazionale, al passo con le rapide trasformazioni in atto nell’intero sistema dell’audiovisivo.
«Il cambiamento nasce da un grande lavoro di razionalizzazione e da un’opera di rinnovamento complessa e impegnativa – ha spiegato Piera Detassis – questo è l’inizio di un processo che vuole riportare il David nel cuore pulsante, attivo, della filiera. Il David non deve e non vuole essere semplicemente un premio che si esaurisce in una serata ma – attraverso la Fondazione Accademia del Cinema Italiano, vero giacimento di talenti ed eccellenze – diventa strumento di formazione e volano di promozione per il cinema e per la nostra produzione. David, il premio del cinema che vota il cinema. Senza rinchiudersi ma guardando al futuro».
Su decisione della Presidenza e del Consiglio Direttivo dell’Accademia, è stata azzerata la giuria precedente. Sono stati immediatamente reintegrati i “Candidati e Vincitori” delle passate edizioni ed è stata costituita una giuria ex novo, “Cultura e Società”, formata da esponenti di chiara fama o di riconosciuta competenza nel campo della cultura del cinema e dell’audiovisivo in tutti i suoi ambiti. Una specie di ridefinizione con criteri più attenti alla professionalità dei votanti che passano da 2148 a 1559.
Tra le novità anche un nuovo premio, il David dello Spettatore. Il vincitore sarà il film italiano che – uscito entro il 31 dicembre dell’anno precedente – ha totalizzato il maggior numero di spettatori e presenze calcolate entro fine febbraio e anche un’apertura alle piattaforme di downloading come Amazon e Netflix, almeno per quelle opere uscite nelle sale cinematografiche di almeno cinque città, con una tenitura minima di 7 giorni (cosa che potrebbe far rientrare anche Sulla mia pelle).
Cambiamenti sono previsti anche in sede di David “straniero” nel senso che è accorpata in unica categoria (David al miglior film straniero) quella che precedentemente rispondeva a due cinquine, una per il miglior film extra europeo e una per il miglior film europeo.