Coronavirus: quanto sopravvive su plastica, cartone, rame e acciaio
Il coronavirus SARS-CoV-2 può sopravvivere fino a tre giorni su alcune superfici, anche se già nelle prime ore perde parte della carica infettiva.
I ricercatori dei National Institutes of Health e dei CDC statunitensi, dell’Università della California di Los Angeles e della Princeton University hanno simulato le modalità con le quali un virus espulso con tosse e starnuti, o disseminato attraverso le mani sporche, si deposita sulle superfici attorno a noi. Hanno così scoperto che il coronavirus SARS-CoV-2 resiste fino a 3 giorni su plastica e acciaio inossidabile, anche se la sua carica infettiva su questi materiali si dimezza rispettivamente dopo 7 e 6 ore. Il nuovo coronavirus resiste sul rame solo 4 ore, e non più di 24 sul cartone: una buona notizia per chi è preoccupato che possa diffondersi attraverso le scatole delle consegne (ammesso che una persona positiva al COVID-19 abbia maneggiato un pacco con le mani sporche, o ci abbia starnutito sopra). Su questi due materiali, il virus dimezza la sua carica infettiva rispettivamente dopo 2 e 5 ore. Gli scienziati hanno infine rilevato che il virus è rintracciabile negli aerosol (le goccioline sospese nell’aria, prodotte dalla tosse e anche solo dalla respirazione) fino a tre ore dalla sua emissione, diversamente da quanto sostiene l’OMS, anche se la sua carica virale progressivamente cala e la sua quantità si disperde velocemente. Questo suggerisce che, se per le persone comuni i due metri di distanza sono una tutela sufficiente, gli operatori sanitari che lavorano a stretto contatto con i pazienti COVID-19 sono costantemente a rischio di trasmissione aerea, e che le semplici mascherine chirurgiche potrebbero non bastare.