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Coronavirus, cura al plasma: mortalità ridotta dal 15% al 6%

Speranza grazie ai risultati incoraggianti di quasi due mesi di sperimentazione illustrati dagli esperti.

La mortalità dei pazienti curati con il plasma iperimmune è scesa dal 15% al 6%. E’ questo il risultato della sperimentazione, condotta su 46 persone, realizzata dal Policlinico San Matteo di Pavia con l’Asst di Mantova e presentata in Regione Lombardia. “Da un decesso atteso ogni 6 si è passati a un decesso atteso ogni 16 pazienti”, ha spiegato il professor Fausto Baldanti, virologo del San Matteo. Questo è sicuramente il dato più macroscopico emerso dallo studio. Per quanto riguarda i parametri respiratori e di infiammazione, invece, si sono osservati netti miglioramenti entro la fine della prima settimana di trattamento con il plasma iperimmune”.

Il progetto pilota è stato testato con plasma ricavato dai pazienti guariti e con una misurazione omogenea del “titolo”, ossia della potenzialità di annullamento del virus, fin dalle prime settimane del contagio.

L’esito della sperimentazione verrà condiviso nel dettaglio con la comunità scientifica internazionale il prossimo giovedì, nell’attesa il prof. Baldanti ha anticipato alcuni dei risultati emersi.

 Lo studio aveva tre obiettivi: la diminuzione della mortalità a breve in terapia intensiva, il miglioramento dei parametri respiratori e il miglioramento dei parametri legati all’infiammazione, e proprio sul primo obiettivo sono stati raggiunti i risultati più significativi.

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