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Con Pharmercure la farmacia arriva a casa in un click

Un sistema di consegna dei farmaci a domicilio, a metà tra Amazon e le app del cibo.

Una farmacia alla portata di tutti, più vicina alle persone e alle loro esigenze. È questo il sogno da cui è nata Pharmercure, startup ideata da sei giovani universitari di Torino.

“Ci siamo incontrati a un laboratorio didattico sull’imprenditorialità presso lo Startup Creation Lab, con il prof. Peirone – ci spiega Sara Solaro, CMO dell’impresa – e ci siamo subito trovati bene insieme.

L’idea iniziale è venuta a Edoardo Marchetti, un nostro collega che studia medicina, che si è interrogato su come poter aiutare sua nonna che, abitando nelle campagne di Torino, non può accedere con facilità alle farmacie”.

La loro testimonial è infatti nonna Mariuccia: 83 anni, vive a Corio, nelle valli di Lanzo, si muove col bastone. È la nonna di Edoardo: «La farmacia è distante e ogni volta deve affidarsi a uno di noi. È da lei che è nata l’idea». Mariuccia si è fatta assoldare per il video promozionale di Pharmercure, un’idea di sei ragazzi, il più anziano è del ’90 il più giovane del ’97: un ponte tra farmacie e utenti. Non è ancora una startup vera e propria: è un’idea di impresa nata sui banchi dell’Università di Torino, dove il professor Dario Peirone ha creato una scuola per startup, di per sé innovativa.

Gli studenti hanno anche fatto un piccolo investimento per partire con il sito e poi hanno trovato degli investitori veri: quattro (tre imprenditori, un farmacista), a cui hanno ceduto quote societarie. Le rimanenti quote, le hanno divise equamente tra i sette fondatori. Sono anche seguiti dall’incubatore dell’Università, 2i3t, e hanno ricevuto un finanziamento da Finpiemonte.

Il test è andato bene: «In tre mesi abbiamo fatto 400 consegne, gli anziani e non che ci aprono la porta ci offrono anche il caffè e qualcuno anche la mancia, sottolinea Maurizio Campia uno degli ideatori.

«Abbiamo fatto un’indagine di mercato: non abbiamo trovato qualcosa di simile – alcune farmacie fanno consegne a domicilio su base volontaria, per fidelizzare i clienti, ma noi possiamo farlo in modo strutturato. E non c’è solo la nonna: i nostri potenziali clienti sono tanti, offriamo una comodità».

 

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