“Capsule hotel” sempre più diffuse a Napoli, Roma e Milano
A Roma si diffondono delle abitazioni per dormire dalle minuscole dimensioni… piccole quanto bare.
Queste micro-stanze hanno già incontrato fortuna vicino gli aeroporti di Napoli e Milano e si tratta di piccoli cubicoli dove non ci si può neanche alzare in piedi. In metropoli come Singapore e Hong Kong sono frequenti hotel di buon livello con stanze senza finestre. In Giappone da decenni ci sono i «capsule hotel».
Il blogger Michelangelo Pasini è a Kobe, e una decina di giorni dorme in un capsule-hotel. Le capsule sono una sopra l’altra: 1,2 metri di larghezza, 1,2 di altezza e 2 metri di lunghezza. Entri, ti chiudi dentro. Ci riuscireste? Spiega Pasini al Messaggero: «Dentro trovi prese, tv, aria condizionata, sveglia, futon, coperte e cuscino. Sembra piccola, ma ci si sta comodi. Io ci ho fatto anche yoga». Prima reazione? «La cosa più straniante non è entrare nella capsula ma vederle tutte in fila, a decine. Ma hai la tua privacy, tutto è pulito. Le sensazioni sono soggettive, soprattutto a livello di claustrofobia. Ma ti senti sicuro e avulso da quello che avviene fuori».