Brexit: Theresa May a Firenze per sbloccare le trattative con Bruxelles
Theresa May, Primo Ministro inglese, sarà oggi, 22 settembre, a Firenze per tenere una conferenza risolutiva post-Brexit. I punti in sospeso del negoziato con l’Ue, infatti, non sono pochi, dal saldo del cosiddetto “conto del divorzio” all’ insoddisfazione dei cittadini britannici. La data del 22 settembre è stata scelta per anticipare l’ incontro del 25 a Bruxelles
Venti miliardi di euro pronta cassa: ecco l’offerta “aperta e generosa” di Theresa May all’ Unione Europea. Lo scopo della visita della premier del Regno Unito nella Firenze storicamente fondatrice delle prime banche d’Europa, è la speranza di sbloccare lo stallo delle trattative per la Brexit con Bruxelles. Elemento fondamentale per arrivare a sbrogliare la matassa è proprio la questione del “conto del divorzio” su cui i negoziati rischiano di bloccarsi. Intanto la premier britannica Theresa May si impegna a fare qualche pass avanti a favore di un compromesso: un accordo di transizione biennale che si traduca in una ben più graduale uscita del Regno Unito dall’Ue.
La Bbc e fonti vicine ai negoziati sentite dall’ANSA tendono a escludere che lady Theresa a Firenze possa squadernare in prima persona un cifra precisa, anche per ragioni di tattica negoziale. Ma il calcolo, anticipato dal Financial Times, é presto fatto: due anni di transizione significano nel ‘nuovo’ approccio britannico almeno altri due anni di contribuzione piena al bilancio comunitario, a cui Londra si obbligherebbe fin da subito per mantenere l’accesso al mercato unico nella fase di ‘interregno’: ossia, appunto, una ventina di miliardi.
Il testo del discorso della May è stato a quanto pare ritoccato sino all’ultimo oggi, nel corso di una lunga (due ore e mezzo) riunione del consiglio dei ministri in cui si è tentato di ricucire alla meglio le fratture in casa Tory: con i due principali contendenti, il ministro degli Esteri, Boris Johnson, capofila degli euroscettici più inflessibili, e il Cancelliere dello Scacchiere e titolare delle Finanze, Philip Hammond, portavoce dei ‘moderati’ e delle sensibilità del grande business, che alla fine si sono fatti fotografare insieme, sorridenti, mentre lasciavano Downing Street.