Biella, scandalo della “catena di montaggio” delle cremazioni
Lo scorso 18 luglio, 8 degli 11 imputati nel procedimento giudiziario hanno patteggiato la loro condanna, fuori dalla sede giudiziaria si è tenuto un sit in dei familiari dei defunti vittime dello scandalo.
Lo scandalo del Tempio crematorio di Biella è scoppiato alcuni mesi fa, quando si è scoperto che la cremazione dei defunti in quel luogo era diventato una sorta di “catena di montaggio” dell’orrore.
Si è scoperto che invece di cremare le salme con i tempi e i modi dovuti, si eseguivano cremazioni “multiple: due salme alla volta, con tutto quello che ne consegue per le ceneri date poi alle famiglie.
La settimana scorsa sugli undici imputati coinvolti per 9 è stato concesso il patteggiamento a pene che arrivano al massimo a due anni di reclusione. Otto hanno già patteggiato, il nono in via di definizione; mentre per gli ultimi due imputati è prevista a breve la fissazione dell’udienza preliminare. Tra questi c’è anche Davide Daprea, il dipendente che fornì agli inquirenti video che documentavano quello che accadeva ai cadaveri all’interno della struttura: i corpi venivano cremati insieme, spesso non si attendeva che il processo di cremazione si concludesse e i resti che non si riducevano in cenere velocemente venivano gettati nella spazzatura.
I parenti dei defunti hanno protestato in silenzio davanti al tribunale di Biella. Questa manifestazione pacifica è stata definita dal Procuratore Teresa Angela Camelio “fuori luogo“, scatenando la replica del Codacons, cui si sono rivolte per assistenza circa 500 famiglie che avrebbero ricevuto un’urna contenente non solo le ceneri di un familiare ma anche di qualcun altro.
I familiari dei defunti contestano pene esigue e il fatto che non sia stato preso in considerazione un lasso di tempo più ampio. I patteggiamenti infatti sono relativi solo ad episodi del 2018, mentre secondo le indagini difensive delle 500 famiglie in causa ci sarebbero “indicazioni molto chiare, confessioni e testimonianze” anche per episodi del 2017.