Arrestato il Killer del tallio: “volevo punire gli impuri”
È Mattia Del Zotto, 27enne nipote delle vittime, l’ omicida del tallio. È stato arrestato dai carabinieri dopo mesi di indagini.
Tutto era cominciato a fine settembre quando Patrizia Del Zotto, 62 anni, di Nova milanese era stata ricoverata in ospedale insieme alla sorella di 58 anni. La donna era morta ai primi di ottobre e poche ore dopo era morto anche il padre 94enne. Infine era deceduta anche la madre 87enne della donna. L’avvelenamento da tallio aveva riguardato anche il marito Enrico e la sorella di Patrizia, Laura, 58 anni, che è “in condizioni stabili” e la badante della famiglia, tutti ancora ricoverati all’ospedale di Desio. Le ipotesi all’inizio si erano indirizzate sul fienile della casa di campagna di Varmo in Friuli Venezia Giulia, dove le donne avevano passato le vacanze estive.
In questi giorni l’amara scoperta. A commettere gli omicidi il nipote Mattia Del Zotto. Voleva l’arsenico, troppo complicato, e ha ripiegato sul tallio per far fuori i parenti e “punire gli impuri”. Lo versava nella tisana e negli altri alimenti che la madre, all’oscuro di tutto, portava ai nonni e agli altri parenti. E’ stato arrestato il responsabile dell’avvelenamento di un’intera famiglia in Brianza: si tratta di Mattia Del Zotto, 27 anni, nipote delle tre vittime, i nonni paterni e una zia, morti nel giallo che per mesi ha angosciato la Brianza con decessi e ricoveri per intossicazione dovuta a quel metallo velenoso, usato in passato come topicida e arma del delitto in uno dei romanzi di Agatha Christie. “Non saprete mai perché l’ho fatto”, la sua promessa. E’ stato incastrato da una mail in bozze che non aveva cancellato, e dalla geolocalizzazione del cellulare mentre andava a prendere il tallio in una azienda di Padova. Per la madre seguiva una nuova religione, una sorta di setta. Ai carabinieri che lo avevano sentito ha raccontato di aver avviato un processo di conversione all’ebraismo da tre anni. La password del computer che ha dovuto passare ai militari? “gloriosoDIO”.