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Accadde oggi: l’assassinio di JFK

Erano le 12.30 a Dallas quando esplosero due colpi da un fucile a canne mozze. Due colpi che sarebbero stati mortali per il presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy. Un assassinio che al pari della morte di John Lennon o del Mahatma Gandhi, è entrato nella parte insanguinata della storia del Novecento.

Credit: AFP/ GETTY

John Fitzgerald Kennedy morì a Dallas, il 22 novembre 1963. Candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960 e succedette a Dwight D. Eisenhower, diventando così il 35esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Assunse la carica il 20 gennaio 1961 e la mantenne fino al suo assassinio che accadde oggi per cui verrà arrestato Lee Harvey Oswald.

Oswald era un operaio attivista ed ex militare. Attorno alla sua figura si è abbondantemente romanzato ma quello che è certo è che Oswald centrò con un colpo letale il presidente JFK da un palazzo. Dettaglio che mostra premeditazione lucida e sadica oltre a una eccelente e allenata mira da cecchino.

Per indagare sull’accaduto venne creata un’apposita commissione d’inchiesta, la commissione Warren, secondo le cui indagini – svolte tra il 1963 e il 1964 – Kennedy fu colpito da un unico cecchino (lone gunman theory). Questa conclusione ha inizialmente incontrato un ampio sostegno da parte del pubblico statunitense, ma successivi sondaggi d’opinione, a partire dal Gallup poll del 1966, hanno dimostrato come molti dei lettori fossero invece di parere contrario, tanto che nel 1976 venne creato un nuovo organo, la United States House Select Committee on Assassinations (HSCA) che presentò il risultato del suo lavoro nel 1979.

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