Artico: la spa delle balene (video)
Ogni estate tornano nella baia di Cumberland, di fronte alla Groenlandia, per eseguire una curiosa danza, volteggiando in aria e lambendo gli scogli. Un trattamento scrub decisamente naturale.
Per la studentessa Sarah Fortune ha visto un gruppo di otto balene della Groenlandia grattarsi il corpo contro i grossi massi. Servendosi di droni aerei per osservare i cetacei, ha capito che stavano usando le rocce per rimuovere più facilmente la pelle morta e cadente. “Era come una spa per balene della Groenlandia”, racconta la ricercatrice.
È la prima volta che gli scienziati documentano questo comportamento nella specie (Balaena mysticetus).
Fortune, dottoranda alla University of British Columbia stava studiando come il cambiamento climatico avesse modificato i comportamenti legati alla ricerca di cibo delle balene. Per seguire gli spostamenti delle balene, nelle acque ghiacciate dell’Artico tra l’isola di Baffin e la Groenlandia, ha attaccato dei tag adesivi sulla schiena degli animali. Quando il segnale associato alla seconda balena che stava seguendo è scomparso, Fortune ha pensato a un malfunzionamento.
Poi ha notato il gruppo di balene che si strofinava contro i massi, nell’area di Cumberland Sound, e un’occhiata ravvicinata ha rivelato grosse chiazze di pelle morta e penzolante su tutti i loro corpi. Così si è resa conto che le balene stavano perdendo lo strato di pelle morta più esterno, un processo chiamato muta. Per di più si servivano delle rocce per l’esfoliazione. In un campione d’acqua sono stati trovati alcuni tipi di zooplancton che costituiscono l’intera dieta delle balene della Groenlandia, il che significa che si trovavano a Cumberland Sound appositamente per usare le rocce come ausilio alla muta.
L’ipotesi di Fortune è che la muta aiuti a rimuovere i parassiti come i pidocchi delle balene e le diatomee, o a liberarsi della pelle danneggiata dal sole, tutte cose potenzialmente pericolose per la salute delle balene. È possibile che le acque più calde di Cumberland Sound facilitino la muta per i cetacei. Secondo Anderson il processo potrebbe anche migliorare l’efficienza idrodinamica, che misura lo sforzo richiesto per muoversi in acqua. Il contatto con rocce, altri cetacei e imbarcazioni umane può rendere la pelle delle balene più ruvida, rallentandole. Resta un mistero se quelle della Groenlandia abbiano anche trovato il posto giusto per un bel massaggio o un impacco con le alghe.