Amazon, la rinuncia al nuovo quartier generale a New York
Il colosso delle vendite online rinuncia a costruire il suo secondo quartier generale nella Grande Mela.
Jeff Bezos e i suoi, erano riusciti a strappare alla politica la promessa di essere accolti a braccia aperte, con tanto di tappeto rosso a scapito del contribuente medio. In cambio, avrebbero fondato nel Queens un’autentica cittadina del commercio, erede della sede storica di Seattle. Questo almeno fino all’avvento di una sinistra nuova, figlia delle ultime elezioni di metà mandato e capitanata dalla giovane e agguerrita Alexandria Ocasio-Cortez. In sintesi, niente sconti per le multinazionali affamate di profitti. Nel caso specifico di Amazon, peraltro, già nel mirino per le sue relazioni non esattamente idilliache con i propri lavoratori. «Devi essere un duro per farcela a New York City. Abbiamo offerto ad Amazon l’opportunità di essere un buon vicino di casa e di fare affari nella più grande città del mondo. Invece di lavorare con la comunità, Amazon ha preso questa opportunità e l’ha buttata via». La risposta del sindaco Bill De Blasio. È già scattata intanto la gara tra gli altri Stati confederati per accaparrarsi il progetto firmato Bezos. Il meccanismo della concorrenza fiscale, che la legge a stelle e strisce di fatto consente, funzionerà come un gioco al ribasso volto ad invogliare l’afflusso di capitali. E di posti di lavoro. E, infine, di un indotto addirittura difficile da quantificare.