Addio ad Arrigo Levi, il giornalista aveva 94 anni
E’ morto stanotte nella sua casa romana Arrigo Levi, giornalista, scrittore, conduttore televisivo.
Arrigo Levi, consigliere diplomatico ad altissimi livelli ha diretto “La Stampa” dal 1973 al 1978, aveva 94 anni ed era nato a Modena il 17 luglio 1926. Prima di morire, nella stanza d’ospedale dove ha passato gli ultimi giorni prima di essere trasferito a casa nella capitale, ha cantato l’inno d’Israele (La speranza) e una filastrocca modenese che probabilmente gli era cara dall’infanzia. Era infatti nato a Modena (dove si terrà il funerale in forma strettamente privata) il 17 luglio del 1926, ed aveva iniziato a lavorare come giornalista a Buenos Aires, città nella quale la famiglia si era rifugiata per sfuggire alle persecuzioni razziali e dove lui finisce in carcere giovane studente per aver partecipato alle manifestazioni contro Peron. Tornato con la famiglia in Italia subito dopo la guerra, si è laureato in Filosofia e ha lavorato all’«Unità Democratica», giornale diretto da Guglielmo Zucconi. Trasferitosi in Israele si è arruolato volontario nelle brigate del Negev e ha partecipato alla prima guerra arabo-israeliana, scrivendo corrispondenze dal conflitto per i quotidiani Libertà e Gazzetta di Modena, nonché per la rivista socialista Critica Sociale diretta da Ugo Guido Mondolfo. Di nuovo in Italia, si è trasferito a Londra, dove ha lavorato al programma «Radio Londra» presso la BBC. Poi è stato corrispondente del quotidiano torinese «Gazzetta del Popolo» e del quotidiano «Corriere d’Informazione», edizione pomeridiana del «Corriere della Sera».