Accadde oggi, svelato il mistero dei buchi neri nel 1939
Era il 10 luglio de 1939 quando i fisici Oppenheimer e Snyder svelarono al mondo che i buchi neri non sono altro che stelle nelle ultime fasi della loro vita che subiscono una contrazione inarrestabile risucchiando al loro interno tutta la materia.
Intorno al 1965, il celeberrimo scienziato Stephen Hawking cominciò ad interessarsi alla teoria del cosmo, nonché a quella sulla relatività generale, venendo a conoscenza di una scoperta interessantissima: una stella di massa elevatissima ha una vita di milioni di anni, durante i quali sussiste un perenne equilibrio tra la forza di gravità, che attrae l’un l’altra le particelle da cui è costituita la stessa, e la pressione esercitata dai gas che la compongono. In particolare, i nuclei di idrogeno di cui è fatta la stella, quando entrano in contatto, originano particelle di elio; una volta esaurito l’idrogeno, la pressione gassosa non è più in grado di bilanciare l’attrazione gravitazionale delle singole particelle, e quindi la stella implode letteralmente dentro sé stessa (fenomeno conosciuto come collasso gravitazionale) originando un buco nero. Il bordo del buco nero è la zona in cui velocità della luce e velocità centrifuga coincidono, ed è chiamato orizzonte degli eventi.