Accadde oggi, Natale di sangue a Fiume nel 1920
Dal 24 al 29 dicembre si consumò quello che il poeta D’Annunzio definì il Natale di sangue e lo portò ad arrendersi, mettendo fine all’impresa di Fiume.«La mattina del 12 settembre 1919 D’Annunzio entrò in Fiume a bordo di una macchina rossa scoperta, accolto da una folla in delirio. Sedici mesi dopo. lasciò la città solo, a bordo di un’auto scura e chiusa: era stato il Natale di sangue del 1920.»
Gabriele D’Annunzio entrò in Fiume alla testa di qualche migliaio di volontari provenienti da varie Armi dell’Esercito. La folla accompagnò la sua entrata con grida gioiose e lancio di fiori. Così ebbe inizio l’Impresa di Fiume e per sedici mesi il “poeta-soldato” regnò come Comandante sulla piccola città dalmata contesa tra l’Italia e il nascente Stato jugoslavo. Per la nuova piccola repubblica fu redatto anche uno Statuto moderno e illuminato, che attirò in città tutte le avanguardie artistiche e letterarie d’Europa e favorì una vita sociale estremamente libera: erano ammessi il divorzio, il diritto di voto alle donne, e libere erano anche le relazioni sessuali e la circolazione di droghe. Ma la vigilia di Natale del 1920 il governo di Giolitti diede ordine alle truppe regolari di attaccare la città. I volontari fiumani si difesero con rabbia, e morti e feriti furono numerosi da entrambe le parti: fu un Natale di sangue.