Accadde oggi 1918: la strage dei Romanov
Lo zar e la sua famiglia furono trucidati nella notte fra il 16 e il 17 luglio del 1918 a Ekaterinburg, negli Urali.
Qualche giorno prima della strage l’esercito bianco era riuscito a circondare la casa dove lo zar e la sua famiglia erano prigionieri. Così i bolscevichi decisero la strage dei Romanov, uccidendo tutta la famiglia imperiale e nascondendone i resti. Il 17 luglio 1918, lo Zar Nicola II e tutta la sua famiglia furono uccisi nelle cantine della casa del mercante Ipatiev a Ekaterinburg.
I loro corpi furono portati nei boschi vicino alla città. I bolscevichi tentarono di nasconderne i resti bruciandone i corpi e sciogliendoli in parte nell’acido prima di seppellirli, per impedirne il riconoscimento.
Negli anni ’70 fu trovato il luogo dove la famiglia imperiale era stata seppellita. La casa di Ipatiev fu distrutta secondo il decreto speciale del partito comunista nel 1977, per evitare la sua trasformazione in un luogo di pellegrinaggio.
Nel 1991 il presidente russo Boris Eltsin ordinò l’esumazione dei resti e la loro d’identificazione. Diversi gruppi di periti, grazie a test sul dna durati 10 anni, identificarono le ossa di Nicola II, le figlie Alexandra, Olga, Tatiana, Anastasia e 4 domestici.
Nel 2000 lo zar Nicola II, sua moglie Alessandra e i loro cinque figli furono canonizzati dalla Chiesa ortodossa russa.