A Pontelandolfo, per la Ruzzola del formaggio
Una locomotiva in livrea d’epoca alla testa di un convoglio di carrozze “Centoporte”, originali degli anni Trenta: è il Sannio Express, il “treno storico dell’olio novello e dei formaggi sanniti”.
Attraverso le colline del Sannio, il treno conduce a Pontelandolfo, dove gli agricoltori locali espongono olii extravergine e formaggi pecorino autoctoni.
Sulle colline che circondano il borgo, nell’ambiente incontaminato dell’alta valle del Titerno, la cultivar Ortice ha trovato nel corso dei secoli il proprio habitat ideale. La produzione di olio d’oliva, infatti, è in queste zone una tradizione molto antica, come numerosi reperti archeologici di epoca preromana, alcuni dei quali conservati a Benevento nel Museo del Sannio, testimoniano.
L’Ortice, in particolare, produce un olio di grande pregio e delicatezza, risultato delle favorevoli condizioni climatiche e della grande resistenza al freddo. La pianta è di media altezza, con chioma alta. Le olive vengono raccolte a mano e sono apprezzate anche per il consumo diretto, in salamoia o disidratate al sole.
Un viaggio che è dunque un’esperienza sensoriale unica, fra bruschette condite con la prima spremitura di olive, e degustazioni di gustosi formaggi, frutto di un’antica tradizione pastorizia ovinicola, in particolare di una varietà di pecorino rinomato ed apprezzato anche fuori dai confini regionali. Dalla durata variabile della stagionatura dipende la differente produzione del pecorino, che può essere fresco, semi stagionato e stagionato. Quello fresco viene generalmente aromatizzato con erbe di bosco, mentre quello stagionato presenta una consistenza dura, a tratti farinosa, con grana fine e frattura a scaglie. Il colore può variare dal giallo paglierino al giallo brillante, con sapore leggermente piccante.
Il formaggio, del resto, è da sempre protagonista della vita pontelandolfese.
Durante il periodo di Carnevale, infatti, a Pontelandolfo si svolge la “Ruzzola del Formaggio”, praticata in origine da gente di campagna, ma cui non disdegnavano di partecipare anche nobili ed ecclesiastici. E’ un gioco di abilità e forza, fra due squadre, che consiste nel lancio di forme di formaggio pecorino stagionato, del peso variante da 1 a 3 kg. Il terreno di gioco è costituito dalle strade del paese, secondo un percorso prestabilito secoli fa. La forma di formaggio viene lanciata e fatta rotolare sulla strada, cercando di farla arrivare il più lontano possibile. Per indirizzare la traiettoria e imprimere velocità alla forma si usa uno spago, con una estremità legata al polso del giocatore e l’altra arrotolata intorno alla forma di formaggio. Regola ferrea del gioco è che il tiro successivo debba essere effettuato dal punto in cui la ruzzola si è fermata: il posto viene segnato gettando del terriccio sopra la forma che, una volta raccolta, lascia una sagoma sulla strada.
Premio in palio, le forme di formaggio pecorino della squadra avversaria.