“Otello” da Shakespeare con Gianni Sallustro e Mario Brancaccio diretti da Cesario
“Otello” di William Shakespeare va in scena al Teatro Instabile Napoli dal 3 al 6 gennaio 2025 con Gianni Sallustro, Mario Brancaccio e con Simona Esposito, Nicla Tirozzi, Peppe Carosella e gli attori dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema per l’adattamento e la regia di Gianmarco Cesario.
Lo spettacolo si avvale del patrocinio morale di Telefono Rosa.
Otello, generale moro al servizio di Venezia, si è unito in matrimonio d’amore con Desdemona, la giovanissima figlia del senatore veneziano Brabantio,
superando l’accusa di averla quasi stregata.
Ricevuto l’ordine di trasferirsi a Cipro, minacciata dai Turchi, Otello nomina suo luogotenente il giovane Cassio,
scatenando il rancore dell’alfiere Iago che comincia a tramare la sua vendetta.
Questa si compirà a Cipro dove Otello, cedendo alle insinuazioni di Iago, si convince che Desdemona lo tradisce con Cassio e, accecato dalla gelosia, la uccide;
subito dopo, scopertane l’innocenza, si toglie la vita.
Note di regia di Otello: “Non perderla mai d’occhio, hai occhi per vedere. Come ha ingannato suo padre, potrebbe ingannare anche te!”
Questa battuta, con cui Brabantio si congeda, sconfitto, da Otello, dove un padre si vede tradito dalla scelta da lui non condivisa della figlia, è la chiave del nostro spettacolo: una versione di “Otello”
che si svolge in una società in cui le relazioni tra uomini e donne sono dominate da un sistema patriarcale oppressivo, in cui le donne sono considerate oggetti di possesso e sottoposte a una violenza istituzionalizzata,
che riflette le paure e le insicurezze maschili.
La storia di Otello e Desdemona diventa qui un potente veicolo per esplorare il dramma del femminicidio, evidenziando come sia conseguenza di patologie quali gelosia, controllo e manipolazione.
Otello (Gianni Sallustro) è un generale fiero, ma vulnerabile, complessato per la sua “diversità”, la cui insicurezza e gelosia lo portano alla rovina.
Le sue frustrazioni di maschio non conforme, lo portano ad essere un prodotto di un sistema che lo incoraggia a vedere le donne come proprietà, e quindi facile preda di Iago (Mario Brancaccio),
il manipolatore, che sfrutta i suoi punti deboli per orchestrare la sua caduta.
Anche le parole di quest’ultimo sono, d’altra parte, intrise di misoginia e cinismo.
A loro si contrappongono le tre figure femminili, innanzitutto Desdemona, la quale appare dapprima come forte e indipendente, personalità che però viene schiacciata dalla brutalità di Otello.
La sua evoluzione da donna libera a vittima di un amore tossico è il fulcro della rappresentazione,
un potente simbolo del femminicidio: un atto estremo di violenza che scaturisce da un’ingiusta possessività e fraintendimenti.
Di grande importanza è anche il personaggio di Emilia, una figura di resistenza, una martire della verità, rappresentando così la solidarietà tra donne e la sua necessità.
Infine, la terza figura femminile, quella Bianca che, sebbene possa apparire marginale rispetto agli altri personaggi, porta con sé una propria storia di vulnerabilità e desiderio di amore, e
rappresenta le donne considerate ‘inferiori’ e che soccombono al peso di colpe non loro, utilizzate come facile capro espiatorio.
L’obiettivo dello spettacolo è, quindi, quello di suscitare una profonda riflessione sull’argomento,
rendendo evidente come una società che alimenta paure e gelosie possa condurre a tragedie incolmabili,
nell’intento di stimolare una discussione necessaria e urgente sulla violenza di genere, invitando il pubblico a riconoscere e combattere queste dinamiche anche nel contesto contemporaneo.
Personaggi e interpreti:
Otello – Gianni Sallustro
Iago – Mario Brancaccio
Emilia – Simona Esposito
Presidente – Nicla Tirozzi
Brabantio – Peppe Carosella
Desdemona – Vincenza Granato
Cassio – Alessandro Cariello
Roderigo – Tommaso Sepe
Montano – Davide Cariello
Bianca – Paola Carillo
Lodovico – Enrico Annunziata
E con gli attori dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema:
Raffaele Karol Avino, Nancy Pia De Simone, Noemi Iovino, Pasquale Saviano, Carlo Paolo Sepe, Rosa Vanese, Stefania Vella.
Regia e adattamento: Gianmarco Cesario
Disegno luci, audio, grafica: Marcello Radano
Elaborazioni musicali: Pasquale Ruocco
Costumi: Costantino Lombardo
Ufficio stampa: Roberta D’Agostino
Aiuto Regia: Maria Crispo
Assistenti alla Regia: Carlo Paolo Sepe, Noemi Iovino