Banca Mondiale: da 70 a 100 milioni di nuovi poveri post-Covid
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime fatte lo scorso aprile su quante persone vivranno in estrema povertà a causa della pandemia di Covid-19.
Gli esperti stimano una crescita economica globale del 4% per l’anno prossimo, ma prevedono che il numero di persone che vivono in estrema povertà rimarrà invariato tra il 2020 e il 2021. Questo perché nei paesi più poveri, come Nigeria, India e Repubblica Democratica del Congo, che si stima ospitino da soli un terzo di tutti i poveri del mondo, la crescita prevista della popolazione è maggiore rispetto a quella del PIL pro capite – o irrisoriamente minore, come nel caso dell’India, dove la popolazione crescerà dell’1% e il PIL pro capite del 2,1%. Nella migliore delle ipotesi, la Banca Mondiale stima una contrazione della crescita globale di circa il 5% nel 2020, e un aumento di 71 milioni nel numero di persone costrette a vivere in estrema povertà (ovvero con meno di 1,90 dollari al giorno); ipotizzando invece nuove chiusure e il ritorno di misure più restrittive, la crescita globale si contrarrebbe dell’8%, facendo salire le stime dei nuovi poveri estremi a 100 milioni.