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Usa vs Corea del Nord: dalle parole ai fatti, si è tornati al 1962

Dalle minacce ai fatti, ma ci si addentra in un tunnel che rischia di non vedere mai la fine. E’ un po’ il gioco della guerra fredda, quello cui si erano abituati i nostri padri ed i nonni dal ’45 al ’91. E’ un clima che forse ci saremmo aspettati di vedere tra Russia e Stati Uniti, invece anche gli interpreti sono cambiati. Alcune potenze si sono defilate ma sono sempre pronte a darsi battaglia sulla scena mondiale. Tra Pyongyang e Washington si è giunti ai ferri corti. Attualmente Donald Trump non è più disposto a lasciar passare le minacce di Kim Jong-un e lo dimostra l’atto di forza: una portaerei con missili nucleari, la Carl Vinson, sosta a largo delle coste nordcoreane mentre un sottomarino con razzi a propulsione nucleare statunitense è addirittura attraccato a Busan. Come non bastasse anche la Corea del Sud, da sempre nemica del nord, si è schierata con gli States, riportando alla luce quell’antica alleanza che fu stabilita proprio durante la guerra fredda. L’amministrazione americana ha anche installato il proprio scudo antimissili a Seul.
“Se attaccati saremo pronti a reagire con forza – si legge dalle pagine del giornale ufficiale del Partito dei Lavoratori della Corea del Nord -. Spazzeremo via gli americani, i nostri missili li cancelleranno dalla faccia della terra. Possiamo affondare la loro portaerei in un colpo solo”. Queste parole ci rimandano indietro nel tempo al 1962, quando il mondo tremò dinnanzi ad una possibile guerra tra Stati Uniti e Russia con centro nevralgico a Cuba.
Di qui a breve potrebbero verificarsi eventi improvvisi. Tra le coalizioni le esercitazioni militari sono già cominciate: nel Pacifico la Corea del Sud e gli Usa fanno le prove di guerra. Dall’altra parte ci sono Russia e Cina: i primi approfittano della tensione per aumentare il controllo in Siria supportando Assad con l’aiuto dell’Iran. I cinesi hanno, invece, provato a fare da pacieri anche in virtù del debito che gli americani hanno accumulato nei loro confronti, ma se scoppiasse una guerra vicino casa loro chissà cosa sceglierebbero. La pentola è pronta e l’acqua bolle, forse i tempi sono già maturi.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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