Il “Masaniello” di Liborio Preite esordisce al “Don Orione” di Torre del Greco
La tragica epopea del popolano partenopeo viene riproposta dalla compagnia dell’Associazione Mediamusical
Questa messa in scena dell’opera firmata da Elvio Porta e Armando Pugliese è una vera e propria sfida epica accettata dal regista Liborio Preite e dalla sua compagnia, l’Associazione Mediamusical, nata nel 2006.
Accettata, sì, ma con quale esito ? Vediamo.
Il primo aspetto complesso da gestire è stato sicuramente il numero di attori e coristi in scena, ben quaranta, uno spazio scenico denso, dunque, e quindi potenzialmente foriero di grandi soddisfazioni ma anche ricco di insidie per regista ed interpreti. E qui segniamo il primo punto a favore di Liborio Preite ed i suoi compagni d’arte, che hanno saputo trarre vantaggio dalla ricchezza del cast, evitandone nel contempo i tranelli.
La compagnia si è dimostrata una macchina perfettamente collaudata e messa a punto con svizzera pignoleria nei lunghi anni di militanza teatrale comune.
Gli attori hanno attuato in modo inappuntabile i complessi e continui movimenti scenici. I dialoghi si incastrano con precisione, senza sbavature, con tempi perfettamente calibrati, in una messa in scena che unisce felicemente i canoni classici del teatro con le tendenze più recenti che inseriscono frasi tratte da linguaggi paralleli. Ed ecco, dunque, i fondali in proiezione ed i video didascalici, girati con la medesima mano esperta che caratterizza la regia teatrale.
Ora, tra tanta bravura, consentitemi tre menzioni speciali. La prima di queste la consegno idealmente a Antonio Salvoni, fisicità imponente e grande presenza scenica, totalmente calato nella parte di Don Giulio Genoino. Ruolo complesso, questo, dalle sfaccettature ricche di sfumature impalbabili ed aspetti contraddittori, che ha dato modo a Salvoni di offrire agli spettatori una sofisticata prova d’attore, impeccabile sotto ogni aspetto.
Altra splendida prova di maturità artistica, grazie alla quale perviene alla medesima fusione con il proprio personaggio, ritengo l’abbia fornita Mariarosaria Pugliese con un’appassionata e commovente interpretazione di Bernardina, moglie di Tommaso Aniello d’Amalfi. Personaggio tragico, Bernardina assiste impotente alla parabola fatale del proprio uomo.
Ed infine lui, Antonio Crispino, Masaniello. Crispino disegna con precisione geometrica l’arco di trasformazione del personaggio, partendo da una vitalità guascone, ferina e pateticamente ingenua per giungere poi, dosando i passaggi con grande maestria, alla follia ed al delirio, fino all’inevitabile distruzione di sè stesso e del suo sogno.
Da citare anche il cameo rappresentato dal personaggio del cardinale Filomarino, interpretato da Pasquale Cirillo a cui si deve anche la consulenza storica nella rilettura del testo di Porta e Pugliese.
Pasquale Cirillo teorizza e pratica maniacalmente la più grande onestà intellettuale nei confronti del pubblico, rispettando sempre anche il più minuto dettaglio della realtà storica origine delle trame portate sul palcoscenico. Puntigliosa attenzione che ritroviamo pienamente nel testo di questo Masaniello, una storia bellissima e commovente nella sua profonda, semplice, struggente umanità.
La compagnia ci annuncia che presto verranno fissate nuove repliche dello spettacolo tanto in provincia quanto nel capoluogo partenopeo. Fate in modo di assistervi, vi assicuro che sarà una serata ben spesa.
Un caro saluto dal vostro Marco Doviano
Fotografie a cura di Juna Lieto