L’attacco a Londra, l’ISIS e una guerra che durerà ancora per molti anni
A far suonare il campanello d’allarme in Europa, ci ha pensato a Londra, Khalid Masood (vero nome Adrian Russell, un inglese di origine islamica). Una settimana fa circa tutti i media del mondo ci hanno informato dei fatti: un uomo ha tentato di assalire il Parlamento inglese a Westminster, causando la morte di cinque persone e ferendone oltre quaranta. Ad un anno esatto dalla strage di Bruxelles, un’altra capitale europea sembra esser tornata nel mirino dell’ISIS, che qualche ora dopo ha rivendicato l’attacco.
Dalla comparsa dell’ISIS sulla scena globale ci sono state speculazioni riguardo all’origine di questo spin-off di Al-Qaeda, a sua volta un’organizzazione terroristica, che se non direttamente creato dalla CIA avrebbe avuto il sostegno implicito o esplicito dei servizi segreti degli Stati Uniti o di Israele. Quel che è certo è che l’Iraq, o meglio ciò che resta del paese, ora che è diviso in Stato islamico, e una regione curda che vende tranquillamente greggio a sconosciuti compratori a prezzi speciali, ma questo non ha intaccato minimamente le ideologie degli esponenti dell’ISIS anche se su questa teoria in molti sono discordanti.
Nonostante voci ricorrenti indichino lo stato del Califfato come in crisi, senza più ideologie, regole precise o idee da portare avanti, tutto ciò sembra esser sbagliato. Al Baghdadi, il leader del sedicente stato islamico, è ancora li. Raqqa, la capitale, anche. Mosul e Deir Ezzor pure e lo spargimento di sangue, anche se spesse volte causato da menti folli e solo manipolate, difficilmente avrà una fine in breve tempo.
Ci si può domandare su chi sia stato la causa della creazione del sedicente stato islamico, su chi rifornisca l’ISIS, su chi queste persone facciano affidamento, ma l’unica cosa certa è che la guerra che sta sbandierando l’ISIS tutti i giorni – e dopo ogni attacco – difficilmente avrà termine a stretto giro di posta viste anche le posizioni sempre molto discordanti assunte da tutte le parti sedute al tavolo.