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Italia Viva, il progetto politico di Renzi che può salvare il Pd

Matteo Renzi spacca il Partito Democratico. L’ex premier guida la scissione che può salvare definitivamente la sinistra.

Che sia stato il leader meno a sinistra della Sinistra italiana degli ultimi anni è un fatto acclarato, ma ora Matteo Renzi ha superato se stesso. Italia Viva sarà un toccasana per i dem, incapaci finora di liberarsi di quel fantasma che aleggiava supra le loro test. Ora c’è un’occasione, che il segretario Zingaretti deve assolutamente cogliere.

Un partito di centro che strizza l’occhio alla destra

Sarà un partito di centro. Non lo dichiara nessuno, forse soltanto Renzi stesso a mezza bocca, ma è una realtà evidente. Italia Viva è un progetto ad personam e fa capire di essere versatile. Per dirla in termini chiari punterà ad essere l’ago della bilancia della prossima legislatura, un po’ come lo è stato in questa. Escluso dal governo ma principale sponsor.

Gli scissionisti renziani potrebbero strizzare l’occhio alla destra, quella di Berlusconi. Il Cavaliere non ama Salvini, e la sua è solo un’alleanza d’interesse. Lo mollerà appena avrà trovato un’alternativa e questa potrebbe presentarsi proprio in casa Renzi. La Carfagna preoccupata ha fatto squillare l’allarme lasciando intendere che il neonato partito punterà ai voti dei “moderati”. Una buona notizia in più per il Partito Democratico che certamente ne potrebbe trarre beneficio.

Boschi e Renzi via dal Pd: addio al partito delle banche e del Jobs Act

La corrente “banchista”, per dirla alla Salvini, fuoriesce dal Partito Democratico. Maria Elena Boschi segue, fedelissima, il suo Matteo e lascia in eredità al Pd la brutta nomea. Un nome “partito delle banche” che può adesso essere depennato, perché la rappresentante dei rapporti tra il Pd ed i banchieri ha traslocato. Lo stesso si dica per il Jobs Act legato, indissolubilmente, alla figura di Renzi.

Al Pd una grande occasione: quella di ricominciare da zero. Ripulire l’immagine e cercare alleati nelle forti personalità fuoriuscite. Articolo 1, con Pierluigi Bersani, non intende tornare alla base ma forse accordarsi con i sopravvissuti. Prima c’era Renzi a bloccare tutto, ma adesso l’occasione è ghiotta. Il capro espiatorio di tutti i fallimenti rossi è andato: non resta che ricostruire.

Lo stesso vale per l’area di Cuperlo e con quella di Calenda. Su di loro Zingaretti vuole fare affidamento per costruire la futura coalizione di centrosinistra. Una coalizione che, dopo il patto d’acciaio con Di Maio ed i grillini, potrebbe davvero andare a scontrarsi ad armi pari con Lega e compagni. L’occasione è ghiotta, la sfida al futuro già lanciata.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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