Oscar 2017, colpo di scena sul red carpet: “Moonlight” batte “La La Land”
Los Angeles, 22.05, colpo di scena sul red carpet. La tanto attesa notte degli Oscar stava per concludersi con l’assegnazione della settima statuetta al film La la Land per la categoria Best Pictures (miglior film). Tutto il cast sul palco, lacrime ed applausi, i produttori che iniziano i loro profusi ringraziamenti. Passano diversi minuti prima che ci si renda conto dell’errore: il vincitore non è il musical di Damien Chazelle, bensì Moonlight di Barry Jenkins. La tensione del momento viene smorzata dall’ironia dei presenti e dal solidale gesto dei produttori di La la land: “Siamo felici di lasciare la statuetta nelle mani dei ragazzi di Moonlight”.
Premio davvero inatteso, ma anche meritato, per un film girato completamente in una periferia urbana violenta e lontana dai riflettori, con un cast di volti insoliti e con attori tutti di colore, dalla prima all’ultima comparsa. Moonlight porta a casa anche la statuetta per la Miglior Sceneggiatura non Originale (Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney), e per il Miglior Attore non Protagonista, Mahershala Ali, che oltretutto è il primo musulmano a vincere un Oscar. Ennesimo messaggio di pace, i ringraziamenti di Ali, in una serata caratterizzata dalla protesta anti-Trump.
Nonostante la clamorosa gaffe nella consegna del premio per Miglior Film, La la land trionfa portando a casa ben sei statuette: miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior colonna sonora, miglior canzone originale, miglior fotografia e migliore attrice protagonista.
“L’emozione più grande è essere qui dinnanzi ad attrice come Ruth e Marylin che ammiro e stimo moltissimo”, commenta con grande modestia Emma Stone. Chi l’avrebbe mai detto che la giovanissima attrice avrebbe scalzato le altre quotatissime candidate. Grato ed emozionato anche Chazelle che con i suoi 32 anni di età rientra nel guinness di regista più giovane al quale sia mai stato consegnato un oscar.
Entra nell’Olimpo dei giganti Casey Affleck conquistando il titolo di Miglior Attore protagonista grazie alla sua drammatica interpretazione in Manchester by the Sea di Kenneth Logan. Casey si astiene da ulteriori commenti politici limitandosi a ringraziare la sua famiglia, tra cui il fratello Ben presente in sala.
E c’è anche un pizzico di Italia a Los Angeles: il premio per il miglior trucco va ad Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson per Suicide Squad. Nulla da fare per Gianfranco Rosi che ci rende comunque orgogliosi per la nomination ricevuta grazie al suo documentario Fuocoammare sullo scottante quanto mai attuale tema degli sbarchi a Lampedusa.
Grande soddisfazione per Kevin O’Connell che dopo ben venti nomination vince il suo primo Oscar: il montaggio sonoro del film La battaglia di Hacksaw Ridge gli consente di portare a casa la tanto agognata statuetta. Tra le altre nomination e masterpieces di O’Connell da ricordare il montaggio sonoro di celeberrimi film quali Top Gun (1989), The Mask of Zorro (1998) Armageddon (1998) Pearl Harbor (2001) Spider-Man 1 e 2 (2002 e 2004).
Ad ammaliare il pubblico del Dolby Theatre di Los Angeles l’esibizione chitarra e voce di Sting, a cui l’onere ed onore di ricordare James Foley, giornalista ucciso dall’Isis. In corsa per il titolo di Miglior Canzone, The Empty Chair è stata scritta per il film Jim: The James Foley Story ed inserita nell’ultimo album dell’ex Police.
Elettrizzante come sempre la performance di Justin Timberlake che ha aperto la cerimonia di premiazione con la sua Can’t stop the feeling, singolo candidato per il film Trolls. John Legend, invece, si è esibito al piano con “Audition ( The Fools Who Dreams)” e “City of stars”, entrambi in corsa per l’oscar con La la land.
I PREMI E I VINCITORI:
- Miglior attrice protagonista Emma Stone per La La Land
- Miglior attore protagonista Casey Affleck per Manchester by the Sea
- Miglior regia a Damien Chazelle per La La Land
- Miglior sceneggiatura non originale a Barry Jenkins e Tarell McCraney per Moonlight. E’ la seconda statuetta per il film di Barry Jenkins.
- Miglior sceneggiatura originale a Kenneth Lonergan per Manchester by the sea.
- Miglior canzone va a “City of Stars” di Justin Hurwitz, Benj Pasek e Justin Paul in La La Land. E’ la quarta statuetta, su 14 nomination, per il film di Damien Chazelle.
- Miglior colonna sonora a Justin Hurwitz per La La Land. E’ la terza statuetta, su 14 nomination, per il film di Damien Chazelle.
- Miglior fotografia a Linus Sandgren per La La Land. E’ la seconda statuetta su 14 nomination per il film di Damien Chazelle.
- Miglior cortometraggio a Sing di Kristóf Deák
- Miglior cortometraggio documentario a The White Helmets di Orlando von Einsiedel e Joanna Natasegara
- Miglior montaggio a John Gilbert per “La battaglia di Hacksaw Ridge”. Si tratta della seconda statuetta su 6 nomination per il film di Mel Gibson.
- Migliori effetti speciali a Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones e Dan Lemmon per “Il libro della Giungla”.
- Miglior scenografia a Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco per La La Land. E’ la prima statuetta per il film di Damien Chazelle che ha conquistato 14 nomination.
- Miglior film d’animazione a Zootropolis di Rich Moore e Byron Howard
- Miglior corto di animazione a Piper del regista di origine italiana Alan Barillaro.
- Miglior film straniero a Il cliente (Forushandeh) di Asghar Farhadi (Iran). Il regista era assente per sua scelta in seguito al bando anti-immigrati di Trump.
- Miglior attrice non protagonista Viola Davis per Barriere
- Miglior montaggio sonoro a Sylvain Bellemare per Arrival
- Miglior sonoro a Kevin O’Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace per “La battaglia di Hacksaw Ridge”
- Miglior documentario a “O.J.: Made in America”. Battuto l’italiano Fuocoammare di Gianfranco Rosi.
- Migliori costumi a Colleen Atwood per Animali fantastici e dove trovarli.
- Miglior trucco ad Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson per Suicide Squad. Riconoscimento all’Italia.
- Miglior attore non protagonista Mahershala Ali per Moonlight.