Dall’Irpinia con… Style !
Lo swing italiano rivisitato dalla band avellinese “Spaghetti style”.
Per molti italiani, ahimé, la musica campana attuale inizia, termina e si identifica con la corrente neomelodica napoletana. Al di là dei giudizi di merito sul genere, che come sempre accade accoglie sia espressioni interessanti con spunti artistici da approfondire sia materiale scadente, quello che va sottolineato è che questo punto di vista è asfittico, miope e dovuto alla superficialità con cui troppo spesso i mass-media, specializzati e non, inquadrano le dinamiche musicali della nostra regione. La realtà è ben diversa e il panorama artistico, non solo quello musicale, è variegato e vitale, fresco, sfrontato e irruento . In Campania si sperimenta, si creano nuovi stili e si gioca con quelli collaudati, si fanno commistioni e ardite alchimie, con risultati variabili ma sempre inusitati e comunque interessanti.
Nel corso degli anni abbiamo visto il testimone di provincia campana più creativa e feconda passare da Napoli a Salerno e poi a Caserta. Ed ora, già da qualche anno, assistiamo all’emergere di Avellino come capofila creativo della nostra fortunata regione (e sfortunata, se guardiamo la cosa da un punto di vista politico ed amministrativo. Ma di questo, vivaddio, noi non ci occupiamo…).
Non è ancora chiaro cosa traina cosa, ma abbiamo notato come la ricchezza di proposte creative in un dato territorio va a braccetto con l’abbondanza di manifestazioni culturali ed artistiche nel medesimo territorio. E’ la prima che provoca la seconda o il contrario ? Quello che certo è che lo scettro di provincia più ricca di festival e rassegne musicali e teatrali è passata, già da alcuni anni a questa parte, ad Avellino.
Certo, restano notevoli esempi in altre province, come il Baronissi Blues Festival e il Campania Blues Festival sempre in provincia di Salerno. E poi il neonato Marcianise Blues Festival (di cui parleremo a breve su queste pagine). Ed a Napoli resiste quella che ormai è una vera è propria istituzione, il Pomigliano Jazz, anche se abbiamo assistito con disappunto alla frammentazione che ha subìto trasformandosi in Pomigliano Jazz in Campania (speriamo che gli organizzatori ci ripensino, prima che la frammentazione porti alla polverizzazione e poi alla graduale scomparsa della manifestazione, come noi temiamo).
E poi abbiamo assistito alla rinascita di quello che, vari decenni fa, ha rappresentato un appuntamento importante per gli appassionati della “musica all’improvviso“, il Pompei Jazz, anche se è ancora ben lontano dalla grandezza che assunse negli anni ’80 del secolo scorso con la direzione artistica di un personaggio del calibro di Adriano Mazzoletti (ricordo ancora l’emozione di incontrare e scambiare quattro chiacchiere nel mio inglese stentato con un mito come Miles Davis dietro le quinte del Pompei Jazz, grazie alla complicità di papà che lavorava in SIAE…).
Ma sto divagando, dicevo di come da alcuni anni sia l’avellinese a proporre il maggior numero di manifestazioni musicali e, cosa più importante, quelle di maggior spessore. Poca sorpresa, dunque, nel rilevare che, allo stesso modo, dal brodo primordiale che ribolle in tutta la regione, non siano poche le realtà nel campo dello spettacolo che hanno preso corpo, peso e consistenza nel territorio irpino, generate dal pippiamiento1 di detto brodo.
Fra queste vogliamo segnalarvi una delle più longeve e collaudate formazioni avellinesi: gli Spaghetti Style. Nati quasi tredici anni fa dalla vulcanica mente di Alessandro Tozza, il nutrito gruppo (otto in formazione standard) di musicisti propone un mix musicale assolutamente inedito e di grande impatto spettacolare, grazie alle interazioni giocose tra i musicisti ed i siparietti che caratterizzano le esibizioni del gruppo.
E poi c’è l’istinto da vero mattatore di Alessandro, che è il cantante e front-man del gruppo: fisico imponente, eccezionale mimica facciale e corporea, dialettica accattivante ed una simpatia naturale ed immediata. E, naturalmente, una voce potente e duttile,con quella patina di rudezza funzionale al genere: lo swing, ed in particolare la declinazione italiana dello swing che vede quale suo massimo epigone il mai abbastanza ricordato Fred Buscaglione.
Ma lo swing è solo il fondamento, il materiale di base sul quale si sviluppa il lavoro degli Spaghetti Style. Nel loro sound, che negli anni ha assunto uno stile ed una identità inconfondibili, si trovano i toni potenti e ben scanditi dello ska, il fraseggio libero e fantasioso del jazz, il gioco scanzonato e liberatorio del funky. Il tutto in un’amalgama perfetta in cui tutti gli elementi si fondono completamente a creare qualcosa di nuovo e travolgente.
Un’operazione la cui riuscita testimonia non solo una grande conoscenza musicale, profonda sensibilità e tecnica eccellente, ma anche una solida e raffinata cultura generale. Un progetto dunque, quello degli Spaghetti Style, di grande qualità e di respiro, lo diciamo senza remore, internazionale: un ascolto godibile sia su disco sia (molto, molto meglio) dal vivo, un fenomeno certamente meritevole di maggior attenzione da parte di direttori artistici e redattori musicali di pubblicazioni cartacee e online. Il fotoracconto di Juna Lieto è riferito all’esibizione dell’agosto scorso a Fontanarosa.
Piccolo inciso finale: Fontanarosa è un paesino incantevole, ricco di bellezze artistiche, ordinato, pulito, immerso nel bellissimo verde dell’Irpinia. Assolutamente indicato per un soggiorno riposante e ritemprante, un’uscita fuoriporta o anche una semplice passeggiata.
1: pippiamiento: atto del ‘pippiare’, ovvero il lento sobbollire di una salsa, in particolare del napoletanissimo ragù (cfr: Eduardo de Filippo)
Fotografie a cura di Juna Lieto