Al Bolivar in scena Cinema Italiano, Gori: “La storia racconta di Fellini”
Sarà in scena al Bolivar questa sera 11 febbraio alle ore 20.45 e domani domenica 12 febbraio alle ore 18.30 “Cinema Italiano”, di Noemi Calvino e Giorgio Gori che ne cura anche la regia. Lo spettacolo è liberamente tratto dal film “The Nine” di Rob Marshall. In scena Michele Rinaldi, Giorgio Gori, Noemi Calvino, Gemma Boccarossa, Roberta Raguzzino, Giusy Ferro, Marco Amodeo, Roberta Mirra,con l’amichevole partecipazione di Carmen Marselli e Marco Venezia. Corpo di ballo : Clorinda Bouchè, Roberta Barone, Luisa Pellino, Francesca Accietto, Chiara Castellano, Giusy Armida, Armando Santamaria e la partecipazione dell’Ainor Dance School. Musicisti e cantanti : Chiara Campanile, Maria Pia Palmieri, Lorenzo De Nardis. Coreografie di Noemi Calvino.
Abbiamo ascoltato il regista Giorgio Gori.
Cosa vedrà il pubblico del teatro Bolivar? <<Lo spettacolo è una storia ispirata all’estrio di Federico Fellini. Un viaggio nel mondo di Cinecittà negli anni 60 attraverso il corpo e i racconti di un regista in crisi con sè stesso. Dovrà fare i conti con le sue donne e il mondo che lo circonda, un mondo dove “tutti sfruttano la sua immagine” come dirà il suo Produttore. Il pubblico del Bolivar assisterà a un Musical dove travolgenti coreografie, appassionanti dialoghi segnati da una sottile comicità e la presenza di musicisti ti rendono protagonista. L’unione di più strumenti che raccontano una precisa emozione.>>
Ti è mai capitata una crisi creativa come quella del protagonista? <<La crisi l’abbiamo tutti. Ho 30 anni e nonostante 18 anni di teatro ho sempre una crisi di scrittura oppure la paura di non funzionare o che un testo non sia reperibile al pubblico. Ho una fortuna. Non sono un divo di Cinecittà e non ho 8 donne che mi creano problemi e ho una vita serena. Di donne ne ho una sola e non è una attrice e non vivo in un attico a Via Veneto ma bensì in un monolocale! Quindi per sintetizzare posso dire che ho quella crisi pre-spettacolo che si trasforma in ansia e passione ma mai depressiva come il nostro protagonista.>>
Quali sono i tuoi punti di riferimento cinematografici e teatrali? <<Sono una persona che studia parecchio, sia teatralmente che cinematrograficamente. Non mi soffermo su un genere particolare. A livello teatrale sono un amante di Luigi Pirandello e amo la struttura pirandelliana. Ho avuto l’onore e la possibilità di studiare diversi tipi di teatro, da Brecht a Grotowski passando al teatro del 900 con Eduardo. A livello cinematografico sono molto attratto da Pupi Avati, sia per i colori e sia per la fotografia, però non voglio fare il radical chic teatrale, io ogni 21 dicembre vado a vedere il Cinepanettone!>>
Hai appena compiuto 30 anni. A che punto sei come uomo e come artista? <<Come uomo sono al punto di “mettere ‘a capa ‘a ffa bene!!!. Come uomo sto crescendo e devo trovare la mia direzione. Come artista? Ancora devo crescere! Non aggiungo altro. 30 anni sono ancora pochi.>>
A cura dell’ufficio stampa