Giro d’Italia 2019, la sesta tappa
Oggi, nelle fasi iniziali della sesta tappa, si registra la caduta della maglia rosa, Primoz Roglic.
Lo sloveno finisce sull’asfalto intorno al 34esimo chilometro, ma riparte subito, seppur con un’evidente abrasione sul gluteo destro, visibile dallo strappo del pantaloncino. Poco dopo la località Sant’Eusanio, in provincia di Caserta, sono caduti – assieme a Roglic – anche il russo Ilnur Zakarin e il polacco Rafal Majka. Anche loro sono ripartiti. Dopo la partenza da Cassino, subito strada in salita verso Castelpetroso, chilometro 54 di corsa ma non catalogato come Gpm, segue tratto di falsopiano con passaggio al traguardo volante di Bojano e breve salita verso Campobasso prima di una lunga discesa verso Volturara Appula. Qui inizia uno strappetto di 8 chilometri, anche in questo caso non Gpm, che porta i corridori al chilometro 149 di corsa. I successivi 60 chilometri sono facili e di pianura per arrivare al difficile finale. A 33 dall’arrivo la salita verso il Gpm di Casarinelle – 15 chilometri al 4.4% con massime del 9% – in cima brevissima discesa e poi strappo di San Giovanni in Lamis al chilometro 225, segue altra breve discesa e poi gli ultimi vallonati chilometri finali fatti di sali e scendi verso San Giovanni Rotondo con arrivo in leggera salita per una volata di potenza.