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Guerra fredda, Paesi sotto scacco: tra Kim e Trump stretta di mano della paura

La stretta di mano Kim Jong-un e Donald Trump non ferma la guerra diplomatica. Ad Hanoi il dittatore nordcoreano ed il Presidente degli Usa era praticamente obbligati.

E’ possibile che tra di loro si stiano anche simpatici. Forse Donald Trump invidia addirittura Kim Jong-un per il tipo di potere che esercita. Certo la Corea del Nord non è certamente l’America. Ad Hanoi arrivano due domande al dittatore asiatico e questi per la prima volta risponde: possibile denuclearizzazione e no comment riguardo i diritti umani violati. Sempre meglio di niente, come la stretta di mano che intorno alle ore 12:35 arriva tra i due.

La paura di una guerra fredda: una stretta di mano che allontana il fallout

E’ chiaro a tutti che non si può certamente mettere la parola fine alle tensioni forti che hanno animato gli ultimi due anni. Quella tra Nord Corea e Stati Uniti d’America è una tregua armata, un’immagine che riporta ai fasti della guerra fredda. Inevitabilmente, armamenti nucleari alla mano, sembra probabile che si tratta proprio di questo: una sorta di guerra fredda, in cui si è costretti a strette di mano e farsi sorrisi salvo poi tornare in patria e scagliarsi contro l’altro con dichiarazioni forti.

In tutto questo, nel caso di Trump, centra anche il consenso popolare. Il Presidente sa bene che occorre una politica estera forte ed è per questo che regge il gioco. E’ una stretta di mano della paura più che di una distensione. Certo attualmente chi ha perso la guerra diplomatica sono gli Stati Uniti. Incontrovertibilmente, perché il loro scopo era quello di far denuclearizzare la Corea del Nord e con le strette di mano, di solito, nessuno ottiene questi risultati.

“Risultati epocali”: il riassunto Ansa dell’incontro

E’ stato il secondo giorno di colloqui bilaterali tra il presidente americano Donald Trump e quello nordcoreano Kim Jong-un che, secondo la stampa, puntano a “risultati epocali”. Il leader Usa ha spiegato che “non c’è fretta”, ma l’importante è “raggiungere il giusto accordo”.

Kim, che per la prima volta ha accettato una domanda di un giornalista straniero, un ha ribadito la volontà di voler denuclearizzare ma non ha invece risposto ad una domanda sui diritti umani.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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