“Analfabetismo Emotivo – viaggio per immagini nel disagio del vivere nel nuovo millennio” in mostra a Palazzo Zapata
La fotografia come mezzo per il sociale, con un forte sguardo all’introspezione. E’ questo quanto ideato e pensato da due eccezionali fotografi professionisti, Juna & Marco.
Il titolo, poi, “Analfabetismo Emotivo – viaggio per immagini nel disagio del vivere nel nuovo millennio ” racchiude alla perfezione l’incipit iniziale, spiegato ai nostri microfoni da Juna “Viviamo in un periodo storico in cui siamo praticamente bombardati da messaggi subliminali, negativi, la gente vuole sempre di più e non si accontenta mai di ciò che ha”.
Parole forti, magari anche sentite tutti i giorni, e che toccano però non solo gli adulti ma anche i ragazzi, i più piccoli “Qualche settimana fa, sono stata ad un training e alcuni ragazzi alla domanda di cosa hanno paura hanno risposto ‘del futuro’. Certo il futuro fa paura agli adulti, ma se a dirlo sono anche sei ragazzi, c’è qualcosa che non va nella società”.
Ribellarsi, è la parola d’ordine “Siamo delle marionette, con dei fili, mossi da una mano oscura. Con questa mostra non voglio restare ferma, impassibile, di fronte al mondo. Sono foto complesse, magari anche difficili da capire, ma che vogliono dare speranza come l’ultima, che si chiama Calotta, dove una donna riversa su di se un innaffiatoio da cui escono parole di riscatto”.
Madrina dell’evento, che si terrà nel bellissimo Circolo Artistico Politecnico, con sede a Palazzo Zapata, a piazza Trieste e Trento a Napoli, sarà Cristina Donadio che Juna racconta così “E’ una donna bellissima ed eccezionale. Ha una forza emotiva clamorosa, la amo in tutti i suoi modi di essere. E’ un modello da seguire per me e sono orgogliosa che sia lei la madrina dell’evento. Poco da dire, invece, sulla location. Il Circolo Artistico Politecnico è uno dei posti più belli di Napoli”.
“Spero con questa mostra di far capire che la fotografia non è solo qualcosa di bello da far vedere, ma che sia anche un mezzo di riscatto, di riflessione. Abbiamo altre idee in mente, non sappiamo se riusciremo a portare la mostra fuori Napoli, ma ho in mente qualcosa di benefico perché non ho intenzioni di guadagni”.