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VIDEO – Recensione Netflix, cosa non funziona in YOU

Netflix twitta: “la serie è stata vista da più di 40 milioni di utenti nelle prime quattro settimane“. Anche noi l’abbiamo vista e la bocciamo quasi su tutta la linea. Una serie che empatizza con uno stalker?!? Proprio non ci siamo.
I fan non vedono l’ora di scoprire cosa succederà nella seconda stagione ma, precisando la questione degli ascolti, sappiate che,  anche se avete guardato solo il 71% del pilot e poi avete deciso che non faceva per voi, Netflix vi ha contati lo stesso.

You è tratta dai romanzi “Tu” ed “Hidden Bodies”scritti da Caroline Kepnes. Sbarcata su Netflix il 26 dicembre 2018, ha avuto molto successo anche se su Lifetime aveva avuto uno scarso riscontro di pubblico e di critica.  Netflix però ci ha visto del potenziale, cosa che purtroppo noi non abbiamo percepito.

Partiamo dal principio. You è una serie che tratta il difficile tema dello Stalking. Nei trailer la cosa è bene delineata e chi  inizia a guardarla non pensa di andare a vedere niente diverso. La voglia di vederla c’era tutta infatti. Un tema succoso che però deve essere trattato con le pinze perchè si rischia di essere banali o di trasmettere un messaggio errato. Ecco, You li prende in pieno tutti e due.

Parliamone senza spolilerare

La giovane scrittrice Guinevere Beck entra in una libreria dove viene subito notata dal sexy libraio Joe, che ne resta affascinato e inizia a spiarla, sia fisicamente che sui social. Tutto gira intorno all’ossessione di Joe che cercherà di “eliminare” tutti gli ostacoli presenti tra lui e la sua storia d’amore con Beck. La particolarità di You sta nel fatto che la narrazione venga fatta dal punto di vista dello stalker, cercando in qualche modo di giustificarlo e farci capire il perchè delle sue azioni. Una sorta di Dexter più dedito all’amore.

Non parte subito come thriller ma come un storia d’amore, e permetteteci di dirlo, una storia d’amore anche un pò pallosa, di quelle che siamo abituati a vedere anche nei film in onda il pomeriggio su Canale 5, ovviamente quando non c’è la mitica Maria con uno dei suoi “Uomini e donne amici show”.
Paradossalmente divertente per quanto è assurda. Lo guardi fino in fondo per vedere fino a dove si siano spinti gli sceneggiatori. Penn Dayton Badgley però ha la sua attrattiva, nonostante si stia parlando di uno stalker. Sarà anche per il retaggio che si porta dietro. Il fascino di Humphree è innegabile. Chi non lo ha adorato in Gossip Girl? Un mix di bellezza, imbranataggine ed intelligenza che ti rapisce, soprattutto se hai 15 anni. Anche se ci sembra diventato un pò troppo magrolino.

Beck vorresti prenderla a ceffoni per quanto sembra stupida ed Elisabeth Lail, che arriva dal fantastico mondo di Once Upon a time, non riesce a farti cambiare opinione con la sua recitazione. Abbastanza insignificante, ed  in tutta sincerità perchè Joe se ne innamori non lo capiamo proprio.

 

—————————————ALLERTA SPOILER—————————————-

Le differenze introdotte rispetto al libro, per adattarlo al piccolo schermo sono, a nostro avviso, quello che forse è andato storto. Nonostante tutto Beck nel libro sembra una che sa il fatto suo. La sua morte, che nello show non viene mostrata, nel libro è abbastanza cruda. Joe infatti la uccide, dopo averla rinchiusa in una gabbia, conficcandole le pagine di un libro in gola. La scena probabilmente non è stata mostrata nella serie perché altrimenti la “compassione” che si prova per Joe sarebbe sparita mostrandolo per quello che è, ovvero un omicida, come è stato più volte fatto “velatamente” notare nel corso delle puntate.
La morte di Peach invece viene fatta vedere, dandole più dignità rispetto al libro, in cui viene colpita con una pietra mentre corre sula spiaggia e trascinata in acqua. Nella serie Joe si nasconde a casa sua per un’intera notte. Ovviamente non resta nascosto in un singolo posto ma va girellando per casa e come nei più tradizionali clichè dell’amante che scappa quando il marito torna a casa, si nasconde tutta la notte sotto al letto mentre Peach fa sesso, in più é anche libero di rispondere ai messaggi di Beck, che si trova al piano di sotto,  sul cellulare. Quando Beck va via e Peach  lo scopre  però non corre a chiedere aiuto, visto che un pazzo maniaco è in casa sua, e no! I due “chiacchierano” fino a quando lui non la uccide. Il che ci rende veramente molto dubbiosi, forse lo scopo della serie era quello di far passare per stupide le donne. Nel caso fosse così dobbiamo dire che, guardando gli esemplari presenti nella serie, non è che ci volesse molto. Anche l’introduzione di un bambino che nel libro non c’era, Paco interpretato da Luca Padovan, ha lo stesso scopo. “in modo che potessimo vedere il lato più onesto e vulnerabile di Joe” ha detto il produttore esecutivo Greg Berlanti. Anche se aver introdotto Paco significa che nel libro lui non uccide Ron, quindi perchè introdurlo?
In ogni caso è l’unico personaggio che veramente ci piace. Un bambino sveglio che allo stesso tempo incute un pò di timore nel momento in cui diventa complice di Joe coprendo un delitto, quello di Ron appunto. Un altro tipo di complicità malsana. Però è l’unico che riesce a far aprire gli occhi a Beck nelle ultime puntate, quando ormai è troppo tardi e le tocca morire perchè è stata veramente una CAPRA, come direbbe il buon Sgarbi.

E Candace? È viva è morta ? Era solo la sua mente malata che prendeva la forma dell’ex fidanzata cercando di farci capire che alla fine Beck sarebbe morta comunque? 

 

In certi punti diventa veramente allucinante. Alcune scene sfiorano il ridicolo. Una su tutte, senza stare a fare l’analisi scena per scena e non togliervi troppo il divertimento, la scena della vasca da bagno. Sarà che alcuni hanno un sesto senso più sviluppato rispetto ad altri, ma Beck sembra non averlo per niente. Lui è ovunque e lei non lo vede, vogliamo capire in una stanza piena di gente ma a due millimetri da te? In questa scena in particolare ci sono due persone che ti stanno guardando a mezzo metro di distanza e uno fa anche pipì in un barattolo.

Dai ragazzi! Scelte registiche e di sceneggiatura veramente molto discutibili per colmare lacune che ti lasciano basito a dir poco. Dall’altro lato la fotografia non è niente male, lo ammettiamo.

Ve la consigliamo?

No. A noi non è piaciuto ma siamo consci di essere ipercritici. Alla fine è tutta una questione di gusti personali. Joe è bello da vedere e potreste provare quella compassione che ve lo fa diventare simpatico nonostante sia un maniaco omicida e aspettare di rivederlo nella seconda stagione,che  probabilmente lo vedrà stalkerare qualcuno in quel di Los Angeles. Quello che però ci preme sottolineare, ed è quello che sostanzialmente ci fa storcere il naso, è che il messaggio che si vuole veicolare è giusto ma viene tramesso in modo sbagliato.

Uno stalker non va compatito, va evitato come la peste e denunciato STOP.

E voi che ne pensate? Vi è piaciuto o la pensate come noi?

Fatecelo sapere con un commento qui sotto.

A venerdì prossimo

 

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