Champions League, Napoli: si spalanca un portone. Juve, Inter e Roma: così non ci siamo
Il Napoli perde contro il Liverpool e viene spedito in Europa League. Guardare al di là della sconfitta è importante: la squadra guidata da Ancelotti potrebbe davvero alzare il trofeo.
Italiane, così proprio non ci siamo. Tre sconfitte ed un pareggio, un punto soltanto su quattro gare disputate dalle italiane nella massima competizione europea. Non era quello che alla vigilia di Liverpool – Napoli ed Inter – Psv ci si sarebbe aspettato. Con una Juventus ed una Roma ad inseguire il primo posto che per i giallorossi era un miraggio mentre per i bianconeri si è comunque materializzato. Le italiane sono così: alla prova del nove vengono meno. Così capita che Napoli ed Inter sprechino il match point ed escano dal girone per la differenza reti, ma certo non tutto è perduto.
Napoli, con l’Europa League si chiude una porta e si apre un portone
Per i “terrapiattisti” italiani duomi, cattedrali e chiese importanti dai portoni giganteschi sarebbero stati costruiti dai giganti. Ebbene il Napoli allora è un gigante colossale nell’Europa League che verrà e che, per forza di cose, potrà puntare a vincere. L’amarezza infinita per la mancata qualificazione, che ha fatto gridare i tifosi azzurri allo scandalo ed alla ricerca spasmodica del colpevole, chiude una porticina ed apre un grande portone. Il motivo è che in Champions League il Napoli era un virtuoso lillipuziano tra i grandi giganti del calcio, ma ora quel lillipuziano è un gigante tra i puffi dell’Europa che conta meno ma che è prestigiosa.
Facciamo chiarezza guardando le classifiche: oltre al Napoli si qualificano per l’EL dalla Champions League: l’Inter, il Benfica ed il Valencia. Queste sarebbero le squadre più attrezzate che, ad un’attenta analisi, risultano alla portata degli azzurri. Poi ci sono Shakhtar, Plzen, Galatasaray e Club Brugge. Inutile andare a giocare il toto-forza per capire se queste squadre siano più scarse o meno, la sostanza è che dalla Champions non arrivano carri armati dei grandi campionati europei. Nessun avversario spaventoso.
Guardando poi i gironi delle squadre già qualificate dai gironi dell’EL, troviamo in risalto il Chelsea dell’ex Sarri, unica vera grandissima da evitare. Conoscendo il cattivo rapporto dell’ex allenatore con le Coppe in generale si può già tirare un mezzo sospiro di sollievo. Le più blasonate, e già qualificate prima di stasera, sono Milan e Lazio. I biancocelesti giocheranno solo per la gloria mentre soltanto un disastro impedirebbe ai rossoneri di qualificarsi. Poi ci sono Siviglia, Arsenal e Zenit anche queste squadre importanti che il Napoli potrebbe incontrare più avanti nelle fasi finali. Insomma, certamente non semplice ma chiaramente non impossibile. Il Napoli ha dimostrato di potersela giocare tra i giganti.
Chi invece non incontra favori del pronostico è chiaramente l’Inter. Una squadra male amalgamata che ha bisogno di cambiare passo. Aveva chiesto al Barcellona di non perdere, e così i primatisti del girone hanno fatto, ma poi i nerazzurri non sono andati oltre l’1-1 contro il Psv (squadra che è finita in fondo alla classifica). Insomma certo da questa Inter non ci si aspetta nulla.
Juventus e Roma: due sconfitte che fanno davvero riflettere
Analizzare le sconfitte di Juventus e Roma è abbastanza complesso. Molto lo hanno fatto le motivazioni, ma anche una poca voglia di incidere. La Juventus guadagna comunque il primo posto nel girone al netto delle due sole sconfitte e 12 punti guadagnati. Quella contro lo Young Boys è la partita che i bianconeri non dovranno più rifare: esce Quadrado per infortunio e rientra Alex Sandro dopo un lungo stop. La prima cosa che fa il brasiliano è commettere il fallo da rigore che spedisce la squadra di Allegri sotto di un gol. Poi ancora il raddoppio dei padroni di casa e Dybala accorcia le distanze quando ormai è troppo tardi. Fortunatamente lo United viene sconfitto dal Valencia per 2-1.
I problemi di questa Juventus si riassumono nel centrocampo ove v’è una vera e propria emergenza, sia numerica che qualitativa. La prima causata dallo stop lungo di Khedira che già comunque negli ultimi due anni si era dimostrato inadatto a giocare tutte le partite. Allegri nello schieramento europeo con il 4-4-2 sceglie Quadrado terzino, rilancia Bernardeschi e Douglas Costa affidandosi a Pjanic e Bentancour. Davvero molta poca coesione in questo centrocampo dove ancora si aspetta una conferma da Emre Can che, potrà anche essere l’uomo in più, ma già ad inizio anno non ha convinto il tecnico bianconero.
Per la Roma discorso diverso perché Di Francesco non può permettersi turn over. Cerca di fare il meglio che può con il materiale umano a disposizione ma la mancanza realizzativa di Dzeko si sta facendo sentire fin troppo. La Roma non vince più, è affetta da pareggite e, come non bastasse, non riesce ad evitare nemmeno le sconfitte. E’ un periodo nero per Di Francesco che sta rischiando tantissimo il posto in panchina. Tenendo conto che tecnici di livello sono stati esonerati in passato per molto meno, certamente il buon Eusebio adesso dovrà stare molto attento.