Agcom: “Gli attacchi alla stampa ledono la libertà”, Di Maio “incentivare gli editori puri”
Giornalisti in piazza in tutta Italia per difendere “il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero” dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti del M5s che li definivano “infimi sciacalli, pennivendoli, puttane”.
Agcom: “Gli attacchi alla stampa ledono la libertà”
Anche l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, fa sentire la sua voce, nel giorno in cui i giornalisti di tutta Italia sono scesi nelle principali piazze per difendere il diritto all’informazione. “L’esigenza di un’informazione libera, pluralista, rispettosa della dignità delle persone, del ruolo delle forze politiche e dell’autonomia professionale dei giornalisti. Segnala pertanto che ogni attacco agli organi di stampa rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell’informazione e del diritto di cronaca e di critica”.
Di Maio: “Chi parla di dittatura oggi come Berlusconi, mi fa un po’ ridere – dice Di Maio – perché rappresenta quella classe politica che quando era al Governo ha addirittura epurato giornalisti come Biagi, Luttazzi e Santoro”.
“La libertà di informazione si garantisce prima di tutto migliorando le condizioni di lavoro dei giornalisti. Soprattutto i giornalisti sottopagati, al limite dello sfruttamento“.”Vogliamo garantire l’equo compenso, anche per i giornalisti”. “La stampa deve essere libera”, ed ha aggiunto che “c’e’ una proposta di legge che incentiva i cosiddetti editori puri, che non hanno interessi politici né economici”.
Alessandro Di Battista: “Non sanno chiedere scusa per le menzogne scritte sulla Raggi”
“E’ partita la difesa corporativista, puerile, patetica, ipocrita, conformista e oltretutto controproducente di una parte del sistema mediatico. Quando per orgoglio e malafede non sanno chiedere scusa per le menzogne scritte sulla Raggi, per la difesa a spada tratta di un sistema morente, per aver avallato il neoliberismo e tutte le sue nefandezze, partono con la solita litania: ‘giù le mani dall’informazione“.
“Se fossi un giornalista prenderei le distanze da chi inventa i fatti e fa il tiro al bersaglio“, aggiunge il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Dopo il summit in Libia anche Conte dice la sua, affermato che qualche parola troppo pesante è stata detta: “Delle volte può capitare che, come voi attaccate violentemente, veniate attaccati violentemente con qualche affermazione lessicale che possiamo giudicare eccessiva”.
Su Facebook arriva la provocazione della “ribelle” senatrice Fattori.
“Coerenza vorrebbe, che per dimostrare la loro verginità, tutti i giornalisti eletti col 5 stelle si dimettessero“. Anche il 10 novembre scorso la senatrice M5S aveva postato sulla pagina ufficiale da portavoce il testo dell’articolo 21 della Costituzione dedicato alla libertà di stampa. “Sarebbe bene ripassare un po’ visto che ora siamo al Governo del Paese . Sennò sui tetti sarà necessario che ci salga qualcun altro. E dopo i tetti rimangono le montagne“.