Attesa per il Decreto Genova
Di Maio: “entro oggi deve andare al Quirinale”. Toti: “Il testo non cambi”.
Martedì il cosiddetto “decreto Genova”, quello che avrebbe dovuto dare avvio agli interventi più urgenti in città dopo il crollo del ponte Morandi, è finalmente arrivato al ministero dell’Economia per l’ultimo esame prima di essere inviato al presidente della Repubblica. Nel corso della giornata, però, tra le redazioni dei giornali è cominciata a circolare una voce, poi confermata dai tecnici del ministero: negli spazi destinati a indicare le risorse economiche a copertura delle misure stabilite dal decreto, il governo aveva messo solo dei puntini di sospensione.
Le cifre mancanti, riguardavano «i costi da sostenere per gli aiuti alle aziende, le misure sull’area del porto e della zona franca, la deroga alla legge Madia per le assunzioni nella pubblica amministrazione.
Il tanto atteso decreto era dunque incompleto e impossibile da approvare per la Ragioneria generale dello Stato, l’organo che si occupa di esaminare le sostenibilità economica di tutti i provvedimenti legislativi.Era stato approvato infatti un testo con la formula “salvo intese”, che lo rendeva suscettibile a ogni tipo di modifica. Ieri in serata, finalmente la svolta.
“In giornata il decreto va al Quirinale, deve andare al Quirinale. E’ stato scritto tanti giorni fa ed è pronto”.Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Capital alla trasmissione Circo Massimo parlando del decreto Genova.
“E’ stata data una interpretazione che il ministero dell’Economia voleva fermarlo, in realtà entro stanotte la ragioneria dovrebbe bollinarlo”. E il ministro dei trasporti Danilo Toninelli precisa: “Il decreto è pronto, oggi o al massimo venerdì sarà firmato al Colle”.
“Genova è una città che ha molta pazienza, ha molta consapevolezza del ruolo che le è toccato in questa tragedia, ha voglia di ripartire. È una città abituata a lavorare e collaborare ma non è una città abituata a subire, per conto di altri ritardi, insensatezze, strani e tortuosi percorsi che non la riguardano”.
Così si esprime a riguardo il presidente della Liguria Giovanni Toti e si augura che “non sia modificato l’impianto concordato con il governo, con tutti gli aiuti e i sostegni previsti per il porto, il gettito Iva, gli aiuti alle imprese e agli sfollati, la viabilità. E il nome del commissario…”.Sono certo che, se il decreto va oggi al Quirinale, il presidente Mattarella lo esaminerà con cura” e poi annuncia: “Dal 4 ottobre riapre a pieno regime la ferrovia verso Nord, quella che passa sotto il ponte Morandi. Toti ringrazia Rfi e il sindaco Bucci per il lavoro svolto. Toti rivolge poi un appello a Toninelli sblocchi i fondi, 1,1 miliardi di euro, per il Terzo Valico. “Se non accadesse, sarebbe devastante sia per il sistema ligure sia per le aspettative dell’opinione pubblica”. “Al nuovo commissario il Governo delega poteri straordinari anche in termini di indirizzo politico perché a lui viene demandata la scelta di dove, come e chi ricostruisce il ponte. Acquista dei poteri quasi biblici, credo che debba avere capacità quasi sovrumane un misto tra superman e un profeta”.