Il caffè resuscita i morti e sveglia i circuiti genetici
«Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro», diceva Eduardo De Filippo e in parte a quanto pare aveva ragione. È noto che la caffeina contenuta in questa bevanda fa sentire chi l’assume più “lucido” e “sveglio”, ma adesso una ricerca ci dice che il caffè sveglia anche i circuiti genetici.
Test di biologia sintetica dimostrerebbero che berne una tazzina attiva il circuito che regola i livelli di glucosio nel sangue, costruito in laboratorio e trasferito in un topo nel quale era stato riprodotto il diabete umano di tipo 2, che nel mondo colpisce 400 milioni di persone. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, è stato ottenuto dal gruppo del Politecnico di Zurigo coordinato da Martin Fussenegger.
Durante il processo dimostrativo è stato costruito in laboratorio un circuito genetico sintetico chiamato C-Star (caffeine-stimulated advanced regulator) che risponde alla caffeina contenuta nei prodotti normalmente in commercio e che produce una molecola utilizzata per la terapia del diabete di tipo 3. Trasferito nei topi, il circuito genetico ha aiutato a controllare il livello del glucosio, con l’aiuto della caffeina.
Si tratta di una prova di principio e c’è ancora molto da fare prima che questo approccio possa essere sperimentato nell’uomo, ma senza dubbio è la dimostrazione che è possibile modificare i circuiti genetici in modo che possano essere controllati da sostanze molto comuni, come la caffeina.