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Liberato Pizza, l’orso polare più triste al mondo

Confinato in una minuscola cella in un centro commerciale di Canton, in Cina, l’animale, chiamato Pizza, è ora è tornato a vivere con la madre in un acquario di Tientsin, dove sembra essere più felice. 

Il triste orso polare era detenuto nel Grandview Mall, centro commerciale situato nella città di Guangzhou, nella Cina meridionale, in una gabbia di 150 metri quadri con una piscina e un vetro da cui centinaia di persone gli scattavano foto.

Il video che lo ritraeva mentre fuggiva dai flash degli smartphone nella sua gabbia e si rifugiava in un angolo proteggendosi il muso, avevano commosso il web e scatenato l’indignazione di moltissime associazioni animaliste in tutto il mondo. Il filmato realizzato da Humane Society International era arrivato sino in Inghilterra, dove lo Yorkshire Wildlife Park si era offerto di ospitare l’animale, inserendolo in uno spazio adatto agli orsi polari.

 Il direttore del centro commerciale cinese si era però opposto, ma la rabbia globale e la pressione mediatica tuttavia gli hanno fatto cambiare idea. Così Pizza è stato trasferito all’acquario di Tientsin dove si trova anche la madre e sembra davvero più felice.

I video e le immagini di Pizza all’acquario mostrano un animale dall’aspetto sano e non stressato, in un ambiente più “vivibile” e più ampio. Non ha nulla a che vedere con le migliaia di chilometri quadrati a disposizione di un orso polare selvatico, ma la sua attuale casa di quasi 200 metri quadri è circa il doppio della precedente, senza contare le aree protette dove nascondersi quando vuole restare solo.

Purtroppo il trasferimento non è permanente, ma solo temporaneo, il tempo che il centro commerciale adegui il recinto alle esigenze del triste orso. Non ci resta che sperare in un cambiamento di rotta da parte del proprietario.

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Un pensiero su “Liberato Pizza, l’orso polare più triste al mondo

  • Le persone che mettono in gabbia gli animali decidendo x loro e una crudeltà devono provare queste persone a stare loro in gabbia. Anche gli animali hanno diritto alla libertà e al rispetto .il male lo sentono come noi

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