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Robbie Williams: “Ho una malattia che vuole uccidermi”

L’ex Take That rivela la lotta per la sua salute mentale e come gli eccessi del passato l’abbiano quasi ucciso: «Sono incline a sabotare tutto».

“Ho una malattia che vuole uccidermi, è nella mia testa e devo fare attenzione”. In un’intervista rilasciata al Sun, Robbie Williams ha parlato dei suoi problemi di salute mentale, dei suoi timori, delle sue ansie, aumentate con la maturità.

“Questa malattia a volte mi travolge, mentre altre è uno strumento che mi aiuta a salire sul palco”, ha dichiarato Williams, “A volte vivo nella mia beatitudine ed è meraviglioso, ma più spesso sono umano e devo affrontare dei problemi”.

«Sono stato così tante volte vicino alla morte… e poi grazie a Dio l’ho sempre attraversata», ha aggiunto, riprendendo così la notizia circolata lo scorso autunno, quando un’anomalia al cervello aveva costretto il cantante a sospendere alcune date del suo The Heavy Entertainment Show per ricoverarsi: «L’intera esperienza mi ha davvero terrorizzato. Avevo già affrontato l’oscurità prima, ma all’epoca avevo 23 anni, 27 e poi 32. Una volta che sei sul pianeta da 43 anni, ti rendi conto che, anche se hai tutto quello che puoi desiderare, non sei invincibile».

Un evento che ha stravolto la vita di Williams e che gli ha sbattuto in faccia la realtà è stata la morte del collega George Michael, deceduto nel dicembre del 2016, il giorno della vigilia di Natale. “Mi manca, vorrei che fosse qui. Il 2016 è stato un anno terribile, molti eroi sono scomparsi e ti rendi conto che non sei immortale”.

Ad aiutarlo nell’impresa è l’attrice statunitense Ayda Fied, con cui è sposato dal 2010 e dalla quale ha avuto due figli, Theodora e Charlton. Robbie le attribuisce il merito di aver salvato la sua vita, riuscendo a ripulirlo e tenerlo lontano dalla droga. “Si è presa cura di me e mi ha dato esattamente ciò di cui avessi bisogno: un po’ d’amore.”

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