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Shutdown in America, Trump “Bisogna ringraziare i democratici”

“E’ il primo anniversario della mia presidenza e i democratici hanno voluto farmi un bel regalo”. Con queste parole, e senza usare mezzi termini, il presidente americano Trump ha commentato quanto sta accadendo in America in queste ore puntando il dito contro i democratici, a cui il presidente americano attribuisce la responsabilità dello shutdown, la serrata degli uffici amministrativi federali dovuta al mancato accordo in Senato sul provvedimento per finanziare le attività del governo.

Il presidente Donald Trump ha accusato i democratici di ostruzionismo, di aver anteposto la difesa dell’immigrazione illegale alla sicurezza dei confini.

Con lo shutdown tutte le attività governative non essenziali sono in pausa, ma non è la prima volta che accade questo in America. L’ultimo shutdown risale al 2013, fu causato dai repubblicani con Obama alla Casa Bianca e durò 16 giorni ma riguardava l’Obamacare, la riforma sanitaria voluta da Obama, mentre questo tocca altri temi come il mancato accordo sui Dreamers, i figli di immigrati regolari arrivati negli Stati Uniti da bambini, che preoccupa la minoranza democratica e a cui l’amministrazione ha tolto le garanzie di cui godevano.

A chiudere saranno però altre istituzioni molto care agli americani, dal National Zoo allo Smithsonian museums, che apriranno però i cancelli nel weekend. Resterà chiusa la Biblioteca del Congresso, mentre gli Istituti nazionali di sanità non potranno però accettare nuovi pazienti per i test clinici, le poste continueranno a funzionare perché godono di finanziamenti indipendenti.
In attesa di capire quanto tonerà tutto alla normalità, i prossimi giorni negli Stati Uniti d’America saranno alquanto caotici.

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