Tassa rifiuti raddoppiata per errore
Un’interrogazione parlamentare svela un errore nel calcolo della Tari da parte di diversi Comuni italiani: a causa dei conti inesatti molte famiglie per anni hanno pagato fino al doppio del dovuto. Ora i consumatori sono sul piede di guerra e minacciano azioni collettive. Ecco come difendere i propri diritti. Milano, Genova, Ancona, Napoli, Catanzaro e Cagliari i comuni interessati.
Diversi Comuni avrebbero sbagliato il calcolo della Tari negli ultimi cinque anni: un errore nel computo della quota variabile del tributo che ha fatto lievitare a dismisura il prelievo, a spese di milioni di famiglie. Anche fino al doppio del dovuto. L’irregolarità è stata svelata dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, nel corso di un question time a Montecitorio. Il Movimento Difesa del Cittadino grida alla truffa ai danni dei contribuenti: l’associazione dei consumatori ha lanciato la campagna ‘SOS Tari’ per chiedere i rimborsi ai Comuni che avrebbero applicato la tassa rifiuti ingiustamente maggiorata.
I contribuenti-vittime si sono così trovati una bolletta in cui, oltre alla quota fissa, legata ai metri quadri della casa, c’è una quota variabile , legata al numero degli abitanti della casa, moltiplicata tante volte quante sono le pertinenze. Ad esempio: chi ha una casa con 125 metri quadrati complessivi, di cui 100 di casa, 15 di garage e 10 di cantina ha pagato la quota variabile non una come dovrebbe essere ma tre volte.
CARTA DEI DOVERI DELL’INFORMAZIONE ECONOMICA